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Padova soffoca: già superati i limiti annuali di polveri sottili nei primi quattro mesi del 2025

L’allarme dei Medici per l’Ambiente

smog

Foto di repertorio

I dati non mentono: nel solo primo quadrimestre del 2025, Padova ha già oltrepassato i limiti annuali di inquinamento da polveri sottili, certificando una crisi ambientale e sanitaria che non può più essere ignorata. A lanciare l’allarme è l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE), che ha scritto al sindaco Sergio Giordani chiedendo interventi immediati per contrastare un’emergenza che riguarda direttamente la salute di tutti i cittadini.

Secondo le rilevazioni dell’ARPAV, elaborate da ISDE, le PM10 e PM2.5 – le famigerate polveri sottili e ultrasottili – hanno già superato le soglie consentite dalla normativa europea per l’intero anno. Alla centralina dell’Arcella, le PM10 hanno toccato un picco di 142 µg/m³ e registrato 27 sforamenti del limite giornaliero. Ancora più allarmante la situazione alle Mandria: qui, le PM2.5 hanno avuto una media giornaliera di 27 µg/m³, con 81 giornate sopra il limite di sicurezza fissato dall’OMS (15 µg/m³) e 55 giornate oltre i 25 µg/m³.

«Parliamo di un inquinamento che ha un impatto diretto su mortalità precoce, malattie cardiovascolari e respiratorie, sofferenze evitabili e disabilità», denuncia ISDE. «I limiti attuali sono superati e inadeguati. Servono azioni forti e coordinate che guardino ai nuovi standard europei e dell’OMS, se vogliamo davvero proteggere la salute pubblica».

Da Palazzo Moroni, l’assessora all’Ambiente Chiara Gallani e l’assessore alla Mobilità Andrea Ragona difendono il percorso della città verso la neutralità climatica entro il 2030, con dati che mostrano una diminuzione delle emissioni di gas serra dal 2005 al 2023. Ma ISDE smorza l’ottimismo: «I dati sull’inceneritore, per esempio, non sono completi. Le emissioni effettive sono quasi cinque volte superiori a quelle conteggiate nel bilancio comunale. E la nuova linea prevista potrebbe aggravare ulteriormente il problema».

Anche il fronte della mobilità è sotto osservazione: secondo i medici, il traffico privato è aumentato negli ultimi due anni, segno che le politiche ambientali messe in campo non stanno producendo gli effetti sperati.

Le richieste di ISDE sono chiare: accelerare sulla mobilità sostenibile, potenziare il trasporto pubblico, realizzare vere zone 30, limitare l’uso di combustibili fossili nel riscaldamento domestico, e ripensare il ruolo dell’inceneritore. Serve anche una strategia di rinverdimento urbano, con più alberi e spazi verdi per migliorare la qualità dell’aria.

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