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Boom di richieste per il trasporto solidale “Stacco” nel Trevigiano: in otto mesi superati i numeri di un intero anno

La presidente di Volontarinsieme lancia un appello: “Imprenditori e finanza ci aiutino a garantire questo servizio fondamentale per il welfare territoriale”

Foto dell'incontro

Foto dell'incontro

La solitudine si misura anche in chilometri. Lo sanno bene i volontari del progetto “Stacco” Treviso, rete di trasporto solidale attiva dal 2014 nella Marca, che negli ultimi otto mesi ha visto esplodere la richiesta di accompagnamenti da parte di anziani, disabili e persone fragili. Da novembre 2024 a giugno 2025, il servizio ha toccato cifre da record: 233.986 i chilometri percorsi, 6.061 i trasporti effettuati, 813 le persone aiutate in 75 comuni coperti dal progetto.

Dietro questi numeri, c’è un tessuto solidale composto da 370 autisti volontari e 26 associazioni coordinate da Volontarinsieme OdV, capofila dell’iniziativa. I mezzi in dotazione sono 109, tra auto, pulmini e veicoli attrezzati per il trasporto disabili, indispensabili per accompagnare le persone a visite mediche, farmacie, controlli ospedalieri o ai Centri Sollievo per malati di Alzheimer.

Il progetto, finanziato dalla Regione Veneto con un contributo annuo di 150.000 euro destinato alla sola provincia di Treviso, copre i costi per il carburante, la manutenzione e le spese logistiche. Tutte le attività vengono però svolte su base volontaria. “Gli operatori non percepiscono alcun compenso”, si legge nella nota diffusa in occasione dell’incontro di aggiornamento tenutosi a Monastier, ospitato dalla BCC Pordenonese e Monsile.

All’evento era presente anche la presidente della Quinta Commissione Regionale, Sonia Brescacin. È stato ribadito il sostegno regionale, ma è emersa con forza anche la necessità di un maggiore coinvolgimento da parte del tessuto economico locale.

“Con oltre 30.000 anziani soli nel trevigiano, le richieste aumentano ogni giorno – ha spiegato Anna Corò, presidente di Volontarinsieme –. Abbiamo bisogno di nuovi mezzi e di forze fresche. Per questo ci rivolgiamo al mondo dell’imprenditoria e della finanza: ci serve il vostro supporto per garantire la continuità e l’efficienza del servizio”.

Corò sottolinea anche la criticità del ricambio generazionale tra i volontari e il ruolo vitale delle associazioni nel sistema del welfare veneto: “Il trasporto sociale non è un servizio accessorio, ma un’infrastruttura indispensabile. Se vogliamo che regga, dobbiamo investire ora, anche per attrarre nuovi volontari. Solo unendo le forze tra politica, volontariato e mondo economico-finanziario potremo rispondere efficacemente a una domanda crescente”.

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