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Attualità
05.08.2025 - 11:27
Foto di repertorio
È stato ufficialmente affidato l’intervento per la realizzazione dell’invaso idraulico “Anconetta”, un’opera cruciale per la messa in sicurezza del territorio tra i Comuni di Sant’Urbano e Santa Caterina d’Este (ex Vighizzolo d’Este), nel cuore della Bassa Padovana. Il contratto, del valore di 9,9 milioni di euro oltre IVA, è stato stipulato nei giorni scorsi e segna l’avvio di uno dei cantieri più attesi nell’ambito del piano regionale di mitigazione del rischio idrogeologico.
L’opera interesserà l’asta fluviale Agno-Guà-Santa Caterina e avrà una capacità di 2 milioni di metri cubi d’acqua, distribuita su un’area di 140 ettari. I lavori inizieranno ad ottobre 2025, con una durata prevista di 427 giorni consecutivi.
A renderlo noto è stato l’assessore regionale alla Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin, che ha parlato di “un investimento strategico” per la sicurezza del territorio.
“Ridurre il rischio di allagamenti legati a rotte arginali è una priorità – ha sottolineato – e quest’opera porterà benefici tangibili soprattutto nel tratto del Gorzone a monte della botte a sifone Tre Canne e nella confluenza con il canale Santa Caterina.”
Il progetto prevede il ripristino funzionale del bacino di laminazione dell’Anconetta, attraverso la costruzione di nuove infrastrutture idrauliche:
un nuovo manufatto di derivazione dal Fratta-Gorzone;
il potenziamento della botte a sifone Tre Canne;
un nuovo scarico presso l’idrovora Anconetta;
e uno sfioro di emergenza per la gestione delle piene a monte dell’idrovora.
L’obiettivo è quello di creare una “cassa” naturale in grado di assorbire le ondate di piena durante eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti con il cambiamento climatico.
Il finanziamento dell’opera è frutto della sinergia tra fondi regionali e nazionali, e si inserisce all’interno di una strategia più ampia che coinvolge l’intero Veneto.
“Questo invaso è solo una parte di un mosaico molto più ampio – ha spiegato Bottacin – che comprende anche interventi spesso invisibili ma fondamentali: dal consolidamento degli argini ai sistemi di regimazione in montagna, dalle briglie ai sistemi di drenaggio urbano.”
Negli ultimi anni, ha ricordato l’assessore, il Veneto è stato più volte colpito da eventi meteo intensi, ma grazie alla rete di interventi già realizzati, gli effetti al suolo sono stati molto più contenuti rispetto al passato.
“La direzione è quella giusta – ha concluso Bottacin – ma serve continuare su questa strada con decisione e visione a lungo termine.”
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