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La notte di San Lorenzo
10.08.2025 - 09:20
Foto di repertorio
C’è una notte che, ogni anno, accende i cieli e i cuori. È la notte di San Lorenzo, il 10 agosto, quando milioni di italiani alzano lo sguardo verso l’alto, in cerca di una stella cadente e di un desiderio da affidarle in silenzio. Un appuntamento che fonde scienza, poesia e antiche credenze, trasformando il buio di mezza estate in uno spettacolo collettivo carico di emozione.
Le stelle cadenti che ammiriamo nella notte di San Lorenzo sono in realtà le Perseidi, uno sciame meteorico visibile ogni anno tra fine luglio e metà agosto. Il loro picco si registra proprio intorno al 10 agosto, quando la Terra attraversa la scia di detriti lasciata dalla cometa Swift-Tuttle. Questi frammenti, entrando nell’atmosfera, bruciano a contatto con l’aria e disegnano scie luminose nel cielo.
Ma se la spiegazione scientifica è chiara, il fascino popolare è tutto in quella tradizione che le chiama “lacrime di San Lorenzo”, in memoria del martirio del santo, arso vivo su una graticola il 10 agosto del 258 d.C. Quelle scie nel cielo, secondo la leggenda, sarebbero le sue lacrime, che ogni anno tornano a brillare.
Dai balconi cittadini alle cime più isolate, passando per spiagge, colline e vigneti: la notte di San Lorenzo è un momento condiviso, atteso, vissuto in coppia o in silenziosa solitudine. È la notte dei sogni da sussurrare, dei desideri segreti, dei “se potessi…”.
Molti la considerano la notte più romantica dell’anno. Non è raro trovare eventi speciali organizzati per l’occasione: picnic sotto le stelle, concerti all’aperto, passeggiate guidate nei boschi o in vetta per godere di un cielo buio, lontano dalle luci artificiali.
Per vivere al meglio lo spettacolo delle Perseidi, è consigliato scegliere luoghi poco illuminati, lontani dai centri abitati. L’ideale è sdraiarsi a terra, spegnere le luci dei cellulari e lasciare che gli occhi si abituino al buio per almeno 15-20 minuti.
I punti panoramici, le aree naturalistiche e i rifugi alpini sono mete ideali. Ma anche un semplice prato di campagna può diventare teatro di meraviglia, se vissuto con la giusta disposizione d’animo.
In un’epoca dominata da fretta e tecnologia, la notte di San Lorenzo resta una pausa poetica che ci invita a rallentare, a guardare in alto, a riscoprire l’invisibile. Non importa se i desideri si avverano davvero o no: ciò che conta è il momento in cui crediamo che sia possibile.
E allora, anche quest’anno, preparate un desiderio. Magari uno che custodite da tempo. Poi cercate una stella. E, se siete fortunati, lasciate che cada proprio mentre state guardando.
Curiosità:
Le Perseidi si chiamano così perché sembrano provenire dalla costellazione di Perseo.
Si possono vedere fino a 100 meteore all’ora nel momento di massimo picco.
Il prossimo appuntamento simile? A dicembre, con le Geminidi.
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