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Crisi di settore

Valdegamberi accusa AGEA: ritardi insostenibili nei pagamenti agli agricoltori veneti

Il consigliere regionale denuncia l’inerzia dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, bloccata da problemi tecnici e lungaggini burocratiche

Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo Misto

Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo Misto

“È inaccettabile che centinaia di aziende agricole venete siano ancora in attesa, in alcuni casi da oltre un anno, dei fondi spettanti per legge da AGEA”. A denunciare la situazione è il consigliere regionale del Gruppo Misto, Stefano Valdegamberi, che porta in Consiglio e in Giunta la voce esasperata di un comparto chiave dell’economia veneta, colpito da pesanti ritardi nei pagamenti delle assicurazioni agevolate e dei contributi PAC.

Secondo Valdegamberi, la situazione è diventata insostenibile: “Ho ricevuto decine di segnalazioni da imprenditori agricoli ormai allo stremo. Alcuni hanno anticipato di tasca propria le spese assicurative, confidando nei rimborsi promessi dall’AGEA. Ora si trovano senza liquidità, con i conti in rosso, costretti a rinunciare a stipulare nuove assicurazioni per l’anno successivo”.

Sotto accusa anche il sistema informatico nazionale SIAN, definito “inefficiente” e più volte segnalato come una delle principali cause dei blocchi nelle istruttorie. “È assurdo che un settore strategico come quello agricolo – prosegue Valdegamberi – venga trattato con tale superficialità da un’amministrazione centrale che continua a promettere senza mai mantenere”.

Il consigliere punta inoltre il dito contro il costo elevato delle polizze assicurative, che in molti casi risulterebbe sproporzionato rispetto al rischio reale coperto: “Serve un controllo serio sulle tariffe applicate, per evitare che il sostegno pubblico venga usato per gonfiare i premi e arricchire pochi soggetti, penalizzando gli agricoltori”.

Da qui l’appello alla Regione Veneto affinché intervenga con decisione presso il Ministero dell’Agricoltura e AGEA: “Serve trasparenza, chiarezza e soprattutto rapidità. Gli agricoltori non stanno chiedendo favori – conclude Valdegamberi – ma il rispetto di un diritto. Il tempo delle attese e delle scuse è finito”.

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