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“Filare Memoria”, quando il teatro cuce le storie della comunità

Il 30 agosto al Museo della Laguna Sud va in scena il progetto di Zelda Teatro: racconti, musica e tradizione per un filò contemporaneo

“Filare Memoria”, quando il teatro cuce le storie della comunità

Foto di repertorio

Una serata tra leggende, storie familiari e musica dal vivo, per riscoprire le radici del territorio e la bellezza dell’ascolto condiviso. È questo lo spirito di “Filare Memoria”, il progetto teatrale ideato da Zelda Teatro, che andrà in scena venerdì 30 agosto alle 21.15 nel suggestivo spazio del Museo della Laguna Sud. L’ingresso è gratuito.

L’iniziativa rientra nella rassegna teatrale estiva promossa dal Comune di Chioggia, in collaborazione con Arteven, e si propone come un ponte tra passato e presente, riscoprendo la pratica del filò – l’antica veglia contadina – come momento di incontro, racconto e condivisione comunitaria.

Teatro, memoria e partecipazione

Il cuore del progetto è duplice: da un lato un laboratorio teatrale partecipativo, dall’altro lo spettacolo vero e proprio, “Fole e Filò”, ideato e interpretato da Filippo Tognazzo, con musiche dal vivo di Mauro Scaggiante.

“Filare Memoria è un invito a prendersi cura delle storie che ci hanno formati – spiega la compagnia –. In un mondo che corre, ci fermiamo per ascoltare e tramandare”.

“Fole e Filò”: fiabe venete e musica dal vivo

Lo spettacolo, della durata di circa un’ora, è pensato per un pubblico di tutte le età. Si snoda come un viaggio immaginario tra paesaggi del Veneto – fiumi, grotte, campi – in cui prendono vita antichi racconti popolari: “Il principe granchio”, “La bambina di nebbia”, “Il pane delle anguane”, solo per citarne alcuni.

La narrazione si intreccia con testi tratti da autori come Italo Calvino, Berto Barbarani, Dino Coltro, creando un tessuto poetico, evocativo, dove la musica non accompagna soltanto, ma dialoga, introduce e interpreta.

Il laboratorio “Fare Memoria”

A precedere lo spettacolo è il laboratorio “Fare Memoria”, guidato da Francesca Bellini, pensato come spazio di incontro intergenerazionale. Aperto a cittadini dai 7 ai 109 anni, senza necessità di esperienza teatrale, il laboratorio invita i partecipanti a condividere ricordi, profumi, aneddoti, canzoni e storie tramandate in famiglia, restituendo centralità alla narrazione orale come strumento di identità e coesione sociale.

“Raccontare e ascoltare sono gesti potenti – spiega Bellini –. Costruiscono ponti tra generazioni e rafforzano il senso di appartenenza”.

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