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Calcio. Serie D
07.08.2025 - 09:32
Foto di repertorio
Il Treviso Calcio guarda al futuro con ambizioni da professionisti, ma il peso della storia rischia di diventare un ostacolo. Lo stadio Omobono Tenni, cuore pulsante del calcio cittadino, si avvicina al traguardo dei 100 anni – che saranno celebrati nel 2033 – ma ha ormai bisogno di una profonda riqualificazione.
La stima dei costi parla chiaro: 2,5 milioni di euro per rimettere completamente a nuovo una struttura che oggi, pur mantenendo un certo fascino, mostra evidenti limiti funzionali. Il club, guidato dal patron Alessandro Botter, è deciso a sedersi al tavolo con il Comune per valutare le opzioni disponibili: ristrutturazione completa o nuovo impianto da costruire altrove.
Concesso al Treviso fino al 2028, il Tenni costa al club oltre 135mila euro l’anno, tra canone e manutenzione. L’impianto, restaurato l’ultima volta nel 2006 (anno dell’effimera Serie A), oggi non risponde più agli standard richiesti dalle categorie superiori. Basti pensare all’impianto di illuminazione, che in Serie D è ancora accettabile (797 lux su un minimo richiesto di 500), ma non lo sarebbe in Serie C, dove si superano gli 800 lux. Un aggiornamento tecnologico, probabilmente con lampade a LED, sarà imprescindibile.
Anche il settore panchine dovrà essere ampliato (oggi ospita 18 persone, ne serviranno almeno 24), così come gli uffici sotto la tribuna centrale, che attendono un ripristino completo. La capienza teorica è di circa 9.800 posti, ma in pratica si fermano a meno della metà, anche a causa dell’inagibilità di alcune zone.
Dal punto di vista del terreno di gioco, il manto erboso è considerato eccellente, grazie a un sistema di drenaggio che funziona anche con piogge intense. Tuttavia, per sognare in grande servono anche infrastrutture al passo coi tempi: il club ipotizza la rimozione delle recinzioni, in stile “modello inglese”, abbinata a nuovi impianti di videosorveglianza e diffusione sonora. Si valutano anche pannelli fotovoltaici, per ridurre i consumi e rendere l’impianto più sostenibile.
Nel frattempo, anche i tifosi si sono resi disponibili a collaborare per la sistemazione del muro della curva sud, a testimonianza del legame profondo tra la città e il suo stadio.
Il nodo resta sempre quello: conviene investire sul Tenni o progettare un impianto ex novo?
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