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Salute mentale
07.08.2025 - 14:36
Havana, uno dei tre cani protagonisti dell'iniziativa
Havana, Ciambella e Baloo, rispettivamente un meticcio, un labrador e un border collie, hanno fatto il loro primo ingresso nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Conegliano: sono loro i protagonisti del nuovo progetto di Educazione Assistita con Animali (EAA) intitolato “La relazione che cura”, rivolto ai pazienti ricoverati nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC).
L’iniziativa, presentata ufficialmente oggi, nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ulss 2, guidato dalla dottoressa Carola Tozzini, e la cooperativa sociale “Insieme Si Può”, che gestisce il centro specializzato “Fattoria Borgo Casoni” di Susegana. Il progetto si pone l’obiettivo di stimolare le capacità relazionali dei pazienti, migliorare il comportamento e promuovere il benessere psicofisico attraverso il contatto diretto con gli animali.
“Da anni lavoriamo per umanizzare tutti i contesti di cura – ha dichiarato il direttore generale Francesco Benazzi – e dopo i buoni risultati in Pediatria, abbiamo scelto di estendere la Pet Therapy anche alla Psichiatria. Il legame affettivo tra paziente e animale ha un impatto concreto: riduce ansia e aggressività, favorisce l’autostima e rafforza le emozioni positive. Ringrazio chi ha reso possibile questo progetto, che considero un grande passo avanti nel nostro approccio terapeutico”.
Il programma, iniziato a luglio e della durata di un anno, prevede incontri settimanali con i cani, destinati a pazienti selezionati in base al loro profilo clinico. Le sessioni si svolgono in spazi dedicati e silenziosi, all’aperto o in stanze apposite, per garantire un contesto sereno e indipendente rispetto alle aree di degenza.
Durante gli incontri, i pazienti si prendono cura degli animali: li spazzolano, li nutrono, li conducono al guinzaglio in piccoli percorsi a ostacoli. Attività che, oltre a favorire la relazione empatica e affettiva, aiutano a recuperare fiducia nelle proprie capacità e a sviluppare nuove modalità di comunicazione, anche non verbale.
“Quando è arrivata una donazione anonima per il reparto – racconta la dr.ssa Tozzini – ho subito pensato a un progetto di Pet Therapy. È uno strumento efficace per far emergere emozioni, migliorare la comunicazione e ridurre l’agitazione. I risultati che stiamo osservando sono incoraggianti: pazienti più collaborativi, una maggiore tolleranza e un ambiente di cura più sereno anche per gli operatori”.
La presenza dello staff specializzato di “Insieme Si Può”, composto da educatori, psicologi, veterinari e guidato dal dottor Oscar Granziera, garantisce un approccio scientifico e professionale. Ogni animale è seguito secondo un protocollo sanitario specifico e tutto il personale coinvolto segue precise linee guida nazionali.
Il vicepresidente della cooperativa, Carlo Donadel, sottolinea: “Quello avviato a Conegliano è un modello innovativo di cura personalizzata, ancora raro in Italia. Lavorando fianco a fianco con il personale sanitario, puntiamo non solo a confermare l’efficacia degli Interventi Assistiti con gli Animali, ma anche a contribuire alla ricerca scientifica in questo ambito”.
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