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Salute mentale

Conegliano: la Pet Therapy arriva in Psichiatria

Parte il progetto “La relazione che cura”, un’iniziativa pionieristica per migliorare la qualità della cura nei reparti psichiatrici

Havana, uno dei tre cani protagonisti dell'iniziativa

Havana, uno dei tre cani protagonisti dell'iniziativa

Havana, Ciambella e Baloo, rispettivamente un meticcio, un labrador e un border collie, hanno fatto il loro primo ingresso nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Conegliano: sono loro i protagonisti del nuovo progetto di Educazione Assistita con Animali (EAA) intitolato “La relazione che cura”, rivolto ai pazienti ricoverati nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC).

L’iniziativa, presentata ufficialmente oggi, nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale dell’Ulss 2, guidato dalla dottoressa Carola Tozzini, e la cooperativa sociale “Insieme Si Può”, che gestisce il centro specializzato “Fattoria Borgo Casoni” di Susegana. Il progetto si pone l’obiettivo di stimolare le capacità relazionali dei pazienti, migliorare il comportamento e promuovere il benessere psicofisico attraverso il contatto diretto con gli animali.

“Da anni lavoriamo per umanizzare tutti i contesti di cura – ha dichiarato il direttore generale Francesco Benazzi – e dopo i buoni risultati in Pediatria, abbiamo scelto di estendere la Pet Therapy anche alla Psichiatria. Il legame affettivo tra paziente e animale ha un impatto concreto: riduce ansia e aggressività, favorisce l’autostima e rafforza le emozioni positive. Ringrazio chi ha reso possibile questo progetto, che considero un grande passo avanti nel nostro approccio terapeutico”.

Il programma, iniziato a luglio e della durata di un anno, prevede incontri settimanali con i cani, destinati a pazienti selezionati in base al loro profilo clinico. Le sessioni si svolgono in spazi dedicati e silenziosi, all’aperto o in stanze apposite, per garantire un contesto sereno e indipendente rispetto alle aree di degenza.

Durante gli incontri, i pazienti si prendono cura degli animali: li spazzolano, li nutrono, li conducono al guinzaglio in piccoli percorsi a ostacoli. Attività che, oltre a favorire la relazione empatica e affettiva, aiutano a recuperare fiducia nelle proprie capacità e a sviluppare nuove modalità di comunicazione, anche non verbale.

“Quando è arrivata una donazione anonima per il reparto – racconta la dr.ssa Tozzini – ho subito pensato a un progetto di Pet Therapy. È uno strumento efficace per far emergere emozioni, migliorare la comunicazione e ridurre l’agitazione. I risultati che stiamo osservando sono incoraggianti: pazienti più collaborativi, una maggiore tolleranza e un ambiente di cura più sereno anche per gli operatori”.

La presenza dello staff specializzato di “Insieme Si Può”, composto da educatori, psicologi, veterinari e guidato dal dottor Oscar Granziera, garantisce un approccio scientifico e professionale. Ogni animale è seguito secondo un protocollo sanitario specifico e tutto il personale coinvolto segue precise linee guida nazionali.

Il vicepresidente della cooperativa, Carlo Donadel, sottolinea: “Quello avviato a Conegliano è un modello innovativo di cura personalizzata, ancora raro in Italia. Lavorando fianco a fianco con il personale sanitario, puntiamo non solo a confermare l’efficacia degli Interventi Assistiti con gli Animali, ma anche a contribuire alla ricerca scientifica in questo ambito”.

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