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Diritti umani

Eurodeputata verde chiede all’UE chiarimenti sul caso di un pastore evangelico detenuto in Ucraina per aver fatto obiezione di coscienza

Cristina Guarda (Verdi–Alleanza Verdi e Sinistra) presenterà un’interrogazione parlamentare a Bruxelles per verificare il rispetto del diritto all’obiezione di coscienza da parte di Kyiv

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa verde

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa verde

Il caso di Oleksandr, un pastore evangelico di trent’anni originario di Kherson, è destinato ad arrivare sui banchi del Parlamento europeo. L’eurodeputata dei Verdi Cristina Guarda, eletta nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato la presentazione di un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere se l’Ucraina – candidata all’adesione all’UE dal giugno 2022 – stia rispettando gli standard comunitari in materia di diritti umani, con particolare attenzione al diritto all’obiezione di coscienza.

Secondo quanto denunciato da Operazione Colomba, Oleksandr sarebbe stato fermato e trattenuto in un centro di addestramento militare per essersi rifiutato di imbracciare le armi. “È fondamentale che il sostegno europeo a Kyiv sia accompagnato da un monitoraggio serio del rispetto delle libertà fondamentali – afferma Guarda –. Continuare a inviare armi non fermerà questa dannata guerra: l’Europa deve generare strategie di pace”.

La deputata sottolinea che l’articolo 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce l’obiezione di coscienza come diritto inviolabile, anche in tempo di guerra. Diverse organizzazioni umanitarie e fonti giornalistiche segnalano, nelle ultime settimane, un aumento degli episodi di arruolamento forzato in Ucraina, in contrasto con le convenzioni internazionali.

Nell’interrogazione, Guarda chiederà alla Commissione se il processo di adesione dell’Ucraina preveda verifiche specifiche su questo tema, quali strumenti di monitoraggio siano attivati e quali iniziative possano essere adottate per tutelare gli obiettori, “incluso – conclude – il caso di Oleksandr”.

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