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Curiosità
15.08.2025 - 10:11
Foto di repertorio
In Veneto, ogni stagione ha i suoi detti. Ma è l’estate, con i suoi contrasti di sole cocente e temporali improvvisi, lavoro nei campi e feste patronali, a offrire alcuni dei proverbi più vivaci e significativi della cultura popolare. I detti veneti, tramandati da generazioni, sono spesso ricchi di ironia, ma nascondono anche una sorprendente conoscenza della natura e della vita pratica.
Ecco una selezione dei più curiosi e diffusi, tra previsioni meteo, consigli agricoli e riflessioni sulla vita.
Uno dei detti più noti, che ricorda come anche le giornate più luminose prima o poi cambiano. Una metafora perfetta per chi ama godersi il presente senza dare nulla per scontato.
Una versione veneta del proverbio nazionale legato a San Pietro: se piove quel giorno, si rischiano piogge per quaranta giorni. Detto molto temuto dai contadini.
Traduzione: A San Lorenzo (10 agosto), l’uva ha il suo peso.
Un chiaro riferimento alla maturazione dell’uva nei vigneti veneti, segnale che la vendemmia si avvicina e l’estate volge alla fine.
Dopo la prima pioggia, spuntano anche le lumache.
Detto usato per descrivere chi si fa vivo solo quando la situazione è favorevole, spesso in tono ironico.
Diffuso anche fuori dal Veneto, viene spesso detto in dialetto veneto per commentare le assenze improvvise e le vacanze estive che separano famiglie e coppie… spesso con un sorriso.
Traduzione: A Ferragosto, la polenta costa.
Usato per indicare che a metà agosto tutto diventa più caro, specialmente nei mercati e nelle fiere. Ma anche che l’estate matura, e l’autunno bussa alle porte.
Se il vento viene da ovest, porta caldo o non porta nulla.
Una previsione meteo tramandata a voce nei campi e nei cortili, usata ancora oggi dagli anziani contadini.
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