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Stop impianto rifiuti
13.08.2025 - 12:55
Foto di repertorio
Con una larghissima maggioranza, i sindaci del Consiglio di Bacino ATO Bacchiglione hanno votato l’istituzione della zona di salvaguardia attorno ai pozzi idropotabili di Dueville e Villaverla. Dei 78 primi cittadini presenti, 76 hanno votato a favore, 2 si sono astenuti, nessun contrario. Un risultato netto che porterà, una volta recepito dalla Regione Veneto, al blocco definitivo del progetto di impianto per rifiuti pericolosi presentato da Silva Srl a Montecchio Precalcino.
Il quorum richiesto – un terzo della popolazione rappresentata – è stato superato abbondantemente: i sindaci votanti rappresentano infatti oltre 887.000 abitanti, distribuiti in 78 comuni su 135.
La zona di salvaguardia, la prima approvata dal consorzio Bacchiglione, è stata definita grazie a uno studio idrogeologico realizzato da Sinergeo per AcegasApsAmga. L’area coinvolge porzioni dei territori di Dueville, Villaverla, Thiene, Sarcedo e Montecchio Precalcino, a nord dei pozzi che riforniscono di acqua potabile Padova, Abano Terme, Piove di Sacco e altri comuni del Padovano e del Veneziano.
Con l’approvazione finale, che ora spetta alla Regione, diventeranno operative una serie di restrizioni all’interno della zona protetta. Saranno vietati, tra gli altri: la dispersione di fanghi e acque reflue (anche depurate), l’utilizzo e lo stoccaggio di concimi e pesticidi, la gestione di rifiuti, l’apertura di cave o nuovi pozzi, lo stoccaggio di sostanze chimiche o radioattive, le aree cimiteriali e l’allevamento intensivo.
All’interno di quest’area ricade proprio il sito dove Silva Srl intendeva realizzare un impianto per la sterilizzazione di rifiuti ospedalieri infettivi e il deposito di rifiuti tossici pericolosi. Con la nuova normativa, l’autorizzazione non potrà essere concessa in quanto l’attività ricade in una zona dove la gestione dei rifiuti e l’utilizzo di sostanze pericolose saranno legalmente vietati.
Il procedimento VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) presso la Provincia di Vicenza resta formalmente aperto, ma è strettamente collegato alla futura approvazione regionale. L’avvio del tavolo dei servizi è previsto per settembre.
ATO Bacchiglione, nelle ultime osservazioni inviate alla Provincia, ha citato due sentenze di TAR Lombardia e TAR Calabria, che ribadiscono come, nella definizione delle aree di salvaguardia, l’analisi tecnica sia da considerarsi elemento determinante ai fini del principio di precauzione. Di conseguenza, le aree in questione sono da ritenersi già sottoposte a vincoli ambientali, anche in assenza di approvazione definitiva.
Il direttore di ATO Bacchiglione ha sottolineato che l’attività proposta da Silva Srl è in contrasto con la tutela delle falde idropotabili e che risulta non compatibile con il quadro ambientale vigente.
Durante la votazione è stato approvato anche un emendamento proposto dal Comune di Thiene, che prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per definire le linee guida degli interventi futuri. È stata inoltre parzialmente accolta la proposta di coprire, tramite la tariffa o l’avanzo di amministrazione dell’ente, le spese che potrebbero ricadere sulle attività economiche coinvolte nelle nuove restrizioni.
La decisione dei sindaci rappresenta un passaggio fondamentale nella protezione dell’acqua potabile e nella prevenzione di potenziali rischi ambientali. In attesa della formale approvazione regionale, le premesse legislative e tecniche rendono l’autorizzazione all’impianto Silva sempre più improbabile.
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