Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Accordo sanitario

Siglata intesa tra Regione e sindacati per distribuire 30 milioni al personale della sanità veneta

Risorse destinate a migliorare le condizioni di chi lavora nei reparti più complessi e nei territori più disagiati, con attenzione a turni notturni e pronte reperibilità

Foto di repertorio

Foto di repertorio

La Regione Veneto e i sindacati del comparto sanità hanno firmato un accordo per stabilire come ripartire i fondi destinati al personale sanitario e sociosanitario. L’intesa segue quella del 28 luglio, che aveva introdotto un bonus annuale di 350 euro per ogni dipendente in servizio al 1° settembre.

Il nuovo verbale definisce i criteri di distribuzione di circa 14,5 milioni di euro aggiuntivi, che si sommano ai 15,5 milioni già previsti per il welfare, per un totale di circa 30 milioni all’anno. L’85% delle risorse sarà suddiviso per garantire equità tra le aziende sanitarie, mentre il restante 15% terrà conto del livello di difficoltà delle diverse aree territoriali, secondo un indicatore già utilizzato per il fondo sanitario regionale.

«Si tratta di un passaggio importante – ha commentato l’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin – perché tutte le organizzazioni sindacali hanno firmato, segno di una piena condivisione».

Le linee guida prevedono che i fondi vengano destinati soprattutto ai reparti e ai servizi più impegnativi, come quelli attivi 24 ore su 24. Le priorità includono l’aumento delle indennità per la reperibilità e il lavoro notturno, il riconoscimento di compensi aggiuntivi per unità operative complesse – come medicina interna, geriatria e salute mentale – e il sostegno a progetti specifici in contesti particolarmente disagiati.

Il Veneto è la prima regione italiana ad aver ottenuto dal Ministero dell’Economia l’autorizzazione per applicare questa misura, rendendola operativa in tempi rapidi. «È una scelta concreta – ha sottolineato Lanzarin – che sostiene il reddito dei lavoratori, valorizza i contesti più impegnativi e rafforza l’attrattività del nostro sistema sanitario».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione