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Attualità e turismo
17.08.2025 - 16:34
Quando il caldo non dà tregua in pianura, la montagna diventa il rifugio ideale. E le Dolomiti venete – dal Cadore all’Agordino, dal Comelico alla Val di Zoldo – stanno vivendo un finale d’estate particolarmente vivace, con rifugi pieni, sentieri frequentati e presenze turistiche in crescita, anche a stagione inoltrata.
Molti rifugi hanno già prenotazioni fino a metà settembre, segno che il turismo d’alta quota ha allungato il suo respiro oltre il tradizionale agosto. Escursionisti, famiglie, cicloturisti e amanti della natura scelgono sempre più spesso vacanze “slow”, a piedi o in bicicletta, immerse nel verde.
Ad attirare visitatori non sono solo i panorami spettacolari, ma anche un fitto calendario di eventi sportivi e culturali, che animano borghi e vallate: gare di trail running, festival musicali in quota, laboratori per bambini nei parchi naturali. Il tutto sostenuto da un sistema organizzato di accoglienza e mobilità dolce, come le navette per raggiungere i rifugi senza auto.
Anche il turismo outdoor, soprattutto su due ruote, è in forte espansione. Le ciclabili tra Longarone, Auronzo, Cortina e Alleghe registrano passaggi in aumento, e numerosi operatori offrono noleggio e-bike e pacchetti per weekend sostenibili.
Ma non tutto è rosa. I gestori di rifugi e attività in quota segnalano anche le difficoltà legate al clima, con temporali improvvisi, frane e l’aumento dei costi di gestione. Non mancano poi le riflessioni sul delicato equilibrio tra turismo e tutela dell’ambiente, in un ecosistema fragile come quello dolomitico.
Con agosto ormai agli sgoccioli, settembre si annuncia come il mese ideale per godersi la montagna in tranquillità: meno folla, temperature più miti e colori che iniziano a virare verso l’autunno. Un’occasione perfetta per scoprire un volto più autentico delle Dolomiti, lontano dal caos, a contatto diretto con la natura.
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