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Rischio alluvioni

Marzenego, una diga contro il rischio alluvioni: Noale si prepara al secondo bacino di espansione

La Regione investe 6,5 milioni di euro per un'opera strategica che garantirà sicurezza idraulica e nuove zone umide a tutela della biodiversità

Una nuova opera idraulica è pronta a prendere forma a Noale per mettere in sicurezza il territorio dagli allagamenti del fiume Marzenego, sempre più frequenti e violenti a causa dei cambiamenti climatici. Il progetto, curato dal Consorzio di bonifica Acque Risorgive, prevede la realizzazione di un secondo bacino di espansione grazie al recente stanziamento di 6,5 milioni di euro da parte della Regione Veneto.

Un intervento giudicato prioritario sia per la protezione idraulica sia per il suo impatto ambientale positivo. «Sarà uno strumento fondamentale per ridurre le portate del fiume e prevenire esondazioni», ha sottolineato il presidente del Consorzio, Federico Zanchin, evidenziando come l’opera risponda anche alla necessità di affrontare l’impatto sempre più concreto degli eventi meteo estremi.

Cantieri previsti nel 2026, previste anche aree verdi e fitodepurazione

Grazie al via libera ai fondi – provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione – i tecnici potranno ora procedere con la progettazione esecutiva, con l’avvio dei lavori fissato per il secondo semestre del 2026.

Nel frattempo, il Comune di Noale ha già approvato la variante urbanistica necessaria per far partire l’intervento. L’assessore all’Ambiente Francesco Caravello ha espresso soddisfazione per un’opera che «oltre a garantire una maggiore sicurezza idraulica, consentirà la nascita di nuove zone umide, importanti per la biodiversità».

Il nuovo bacino andrà ad affiancare quello già realizzato nel territorio di Salzano, completato nel primo stralcio dei lavori e finanziato con 3 milioni di euro provenienti dal Pnrr. Entrambi gli invasi si estenderanno su un’area complessiva di circa 17 ettari e saranno dotati di manufatti idraulici per regolare i flussi in entrata e uscita.

Un’opera con ricadute ambientali e sociali

Oltre alla protezione dalle piene, il progetto mira anche al miglioramento ambientale, grazie all'attivazione di processi di fitodepurazione: si stima una riduzione annuale di 3,7 tonnellate di azoto nelle acque del Marzenego.

In un territorio che ha conosciuto gli effetti devastanti delle piogge torrenziali – come accadde tra Noale e Salzano nel dicembre 2019 – l’iniziativa rappresenta un passo decisivo. Come ricordano gli ex vertici del Consorzio, Francesco Cazzaro e Carlo Bendoricchio, l’urgenza dell’intervento era stata evidenziata già allora, proprio a seguito di quegli eventi critici.

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