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Il lavoro come forma di inclusione sociale

Sei migranti ospiti del CAS di Mirano disponibili ora a lavorare in edilizia

Iniziativa promossa da Confartigianato, CGIA Mestre, Sicurform con il sostegno del Comune

Sei migranti ospiti del CAS di Mirano disponibili ora a lavorare in edilizia

Un nuovo importante capitolo nel cammino dell'integrazione sociale prende forma con la conclusione di un progetto formativo rivolto ai migranti del centro di accoglienza straordinaria (CAS) di Mirano. Questa iniziativa, promossa da Sicurform - Formedil Veneto, in collaborazione con Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia, CGIA Mestre e Confartigianato Riviera del Brenta, ha dimostrato come la sinergia tra istituzioni, enti formativi e comunità locali possa generare opportunità concrete.

Il percorso ha coinvolto sei corsisti, provenienti da diversi paesi tra cui Bangladesh, Pakistan, Mali, Tunisia e Costa d'Avorio, che hanno completato un programma formativo di 100 ore, iniziato il 4 luglio. L'obiettivo era trasferire conoscenze basilari sulle tecniche costruttive, in sintonia con un protocollo d’intesa tra il Ministero degli Interni e le associazioni edili, volto a favorire l’inclusione lavorativa di richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.

Nel cuore di questa esperienza c'è un approccio didattico pratico e esperienziale, che ha portato i partecipanti a lavorare su progetti concreti. Dall'allestimento di spazi logistici all'esecuzione di piccoli manufatti edili, il tutto sotto la supervisione degli istruttori. Non meno importante, l'enfasi posta sulla sicurezza, con un corso di 20 ore, che ha superato le richieste normative, per affrontare anche le barriere linguistiche. Il sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, presente per l'occasione, ha sottolineato l'importanza del lavoro come mezzo per creare una società più coesa e inclusiva.

Per Enrico Maset, presidente di Sicurform Formedil Veneto, il progetto non è solo un atto sociale ma anche una risposta alle esigenze del mercato del lavoro: "da un lato forniamo strumenti di autonomia ai partecipanti, dall'altro colmiamo il vuoto di personale qualificato nel settore edilizio". Il successo dell'iniziativa ha riscosso ampi consensi. Il vicepresidente Pietro De Angelis, in rappresentanza delle sigle sindacali, sottolinea come non si tratti solo di insegnare un mestiere: "la cultura della sicurezza è fondamentale per dare dignità al lavoratore".

I sentimenti di soddisfazione e speranza sono condivisi anche dalla cooperativa "Un Mondo di Gioia", che gestisce il CAS. Francesca Stelletti, coordinatrice, esprime la gratitudine e l'entusiasmo dei migranti coinvolti: "Questa esperienza ha rappresentato un'opportunità di crescita personale e professionale significativa".

R.M.

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