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Memoria storica

Strage di Vergarolla, Zaia ricorda le vittime e gli esuli: “Non lasciamo che il silenzio cancelli la storia”

Nel 79° anniversario della tragedia di Pola, il presidente del Veneto esprime vicinanza alla comunità Giuliano-Dalmata e richiama il valore della memoria come monito contro la violenza

Foto dell'esplosione di Vergarolla

Foto dell'esplosione di Vergarolla

“Oggi ricorre l’anniversario di un’orribile strage di cui è rimasta vittima anche la memoria collettiva perché, quando si nomina Vergarolla, ben pochi sanno di cosa si sta parlando o cosa è successo a Pola quel 18 agosto del 1946. Abbiamo il dovere di non lasciare all’oblio la tragica morte di un centinaio di persone, tra cui numerosissimi bambini, perché come ha detto Primo Levi: se la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità, a che serve la memoria?”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commemorato il 79° anniversario della strage di Vergarolla, avvenuta a Pola – oggi in Croazia, ma allora ancora parte dell’Italia – esprimendo vicinanza alle comunità degli Esuli Giuliano-Dalmati.

Il governatore ha ricordato come quella tragedia, avvenuta durante una giornata di festa, sconvolse la città con la violenza dell’esplosione: decine di vittime irriconoscibili, un vescovo costretto a far usare i banchi delle chiese per costruire bare, gesti di pietà ed eroismo tra i sopravvissuti. Le indagini dell’epoca attribuirono lo scoppio a un atto volontario compiuto da ignoti.

“Oggi – ha aggiunto Zaia – ci resta il dovere della memoria e il monito alla pace, al rifiuto di ogni forma di violenza, alla convivenza civile. Pola è una città che sentiamo vicina per l’impronta culturale veneziana, la lingua storicamente parlata e l’alto numero di profughi giuliani che hanno scelto la nostra regione dopo l’Esodo. Ricordare significa dare dignità a chi non c’è più e trasmettere alle nuove generazioni il senso di un dolore che non deve ripetersi”.

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