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Sanità al collasso, Valdegamberi lancia l’allarme: “Liste d’attesa infinite, la vera emergenza è nelle nostre famiglie”

Il consigliere regionale accusa: mentre si investe nel riarmo e si sostiene Zelensky, il sistema sanitario veneto e italiano rischia il tracollo

Sanità al collasso, Valdegamberi lancia l’allarme: “Liste d’attesa infinite, la vera emergenza è nelle nostre famiglie”

Foto di repertorio

Una denuncia forte e chiara arriva dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi (Gruppo misto), che con toni accesi punta il dito contro l’emergenza sanitaria che sta mettendo in ginocchio il Veneto e l’intero sistema pubblico nazionale. «Dopo un’ora di attesa al telefono – racconta – ho provato a prenotare una colonscopia per un anziano con sangue occulto positivo, sintomo che potrebbe indicare gravi patologie. La risposta? A San Bonifacio niente prenotazioni fino a fine mese per carenza di personale, mentre a Verona la prima disponibilità è ad agosto 2026. È inaccettabile: forse arriverà prima la data del funerale che quella dell’esame».

Il quadro tracciato da Valdegamberi è drammatico e va oltre i confini regionali. Il consigliere mette in evidenza come l’Italia investa meno di molti Paesi europei nel settore sanitario, con una spesa pro capite di circa 3.600 euro contro i 5.400 della Francia e i 7.000 della Germania, un dato che spiega in parte la mancanza di medici, infermieri e risorse e le liste d’attesa interminabili che costringono molti a rivolgersi al privato, quando possibile.

«La vera guerra – ammonisce Valdegamberi – non è quella combattuta all’estero, ma quella quotidiana nelle case italiane, nelle corsie degli ospedali vuote, nelle famiglie abbandonate a sé stesse e nei giovani che non fanno figli perché non vedono un futuro. Parliamo di difesa, mentre si ignorano problemi reali come il calo demografico, frutto anche di un disinteresse storico dello Stato verso le famiglie».

Sulla guerra in Ucraina, Valdegamberi invita a un approccio più critico e riflessivo: «Si trovano miliardi per armare Kiev, ma si lascia morire la nostra gente nelle liste d’attesa. Nel 2014 nessuno si è opposto al rovesciamento di un governo eletto e si è ignorata la sofferenza del Donbass. Persino Angela Merkel ha ammesso che gli Accordi di Minsk erano solo un modo per guadagnare tempo e armare l’Ucraina».

Conclude con un appello al governo italiano: «Invece di invocare l’articolo 5 della NATO e rischiare di trascinare il Paese in un conflitto, pensiamo prima a risolvere i problemi della nostra gente».

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