Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Emergenza PFAS

La Regione Veneto conferma l’impegno scientifico nella gestione dei PFAS tra salute pubblica e ricerca coordinata

Francesca Russo sottolinea la tempestività e la trasparenza delle azioni regionali, tra piani di sorveglianza sanitaria, studi epidemiologici e collaborazione con istituti nazionali

Francesca Russo, Direttrice della Direzione Prevenzione

Francesca Russo, Direttrice della Direzione Prevenzione

La Regione del Veneto ribadisce il proprio ruolo di primo piano nella gestione dell’emergenza PFAS, confermando un percorso scientifico e sanitario di ampio respiro. A chiarirlo è Francesca Russo, Direttrice della Direzione Prevenzione, che sottolinea come fin dall’inizio la questione sia stata affrontata come tema di salute pubblica, con rigore scientifico e responsabilità istituzionale. “Non è accettabile ridurre questa vicenda a uno scontro politico o a uno slogan: parliamo della salute delle persone e di un’emergenza ambientale che richiede serietà e rispetto delle istituzioni e della scienza”, afferma Russo.

La Regione è stata la prima in Italia a segnalare il problema e ha introdotto subito misure di tutela, attivando una rete di ricerca e monitoraggio riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Tra le iniziative principali, Russo ricorda l’approvazione del piano di sorveglianza sanitaria dedicato a tutti i residenti delle Aree Rosse A e B, comprendente anche il Comune di Minerbe (VR). Possono accedervi residenti attuali e coloro che vi hanno vissuto per almeno cinque anni.

Quanto agli approfondimenti scientifici, Russo evidenzia che gli studi epidemiologici in corso, condotti dall’Azienda ULSS 8 Berica e dal Servizio Epidemiologico Regionale in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, integrano le numerose ricerche già realizzate. La Regione ha inoltre avviato collaborazioni continue con istituti nazionali e università, finanziando studi sui profili di salute della popolazione esposta, sul biomonitoraggio umano e su coorti occupazionali.

Tutti i risultati sono disponibili online e presentati pubblicamente, garantendo trasparenza. Russo ricorda anche il contributo del Veneto nell’approvazione della Direttiva UE 2020/2184 sulle acque destinate al consumo umano, recepita dal D.lgs. 18/2023, che introduce l’obbligo di monitoraggio dei PFAS nelle acque potabili.

“La Regione Veneto continuerà a lavorare in stretto raccordo con l’ISS e il Ministero della Salute per ulteriori indagini scientifiche. La salute dei cittadini viene prima di tutto e su un tema così delicato non c’è spazio per polemiche o strumentalizzazioni”, conclude Russo.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione