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Emergenza PFAS
20.08.2025 - 18:10
Francesca Russo, Direttrice della Direzione Prevenzione
La Regione del Veneto ribadisce il proprio ruolo di primo piano nella gestione dell’emergenza PFAS, confermando un percorso scientifico e sanitario di ampio respiro. A chiarirlo è Francesca Russo, Direttrice della Direzione Prevenzione, che sottolinea come fin dall’inizio la questione sia stata affrontata come tema di salute pubblica, con rigore scientifico e responsabilità istituzionale. “Non è accettabile ridurre questa vicenda a uno scontro politico o a uno slogan: parliamo della salute delle persone e di un’emergenza ambientale che richiede serietà e rispetto delle istituzioni e della scienza”, afferma Russo.
La Regione è stata la prima in Italia a segnalare il problema e ha introdotto subito misure di tutela, attivando una rete di ricerca e monitoraggio riconosciuta a livello nazionale e internazionale. Tra le iniziative principali, Russo ricorda l’approvazione del piano di sorveglianza sanitaria dedicato a tutti i residenti delle Aree Rosse A e B, comprendente anche il Comune di Minerbe (VR). Possono accedervi residenti attuali e coloro che vi hanno vissuto per almeno cinque anni.
Quanto agli approfondimenti scientifici, Russo evidenzia che gli studi epidemiologici in corso, condotti dall’Azienda ULSS 8 Berica e dal Servizio Epidemiologico Regionale in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, integrano le numerose ricerche già realizzate. La Regione ha inoltre avviato collaborazioni continue con istituti nazionali e università, finanziando studi sui profili di salute della popolazione esposta, sul biomonitoraggio umano e su coorti occupazionali.
Tutti i risultati sono disponibili online e presentati pubblicamente, garantendo trasparenza. Russo ricorda anche il contributo del Veneto nell’approvazione della Direttiva UE 2020/2184 sulle acque destinate al consumo umano, recepita dal D.lgs. 18/2023, che introduce l’obbligo di monitoraggio dei PFAS nelle acque potabili.
“La Regione Veneto continuerà a lavorare in stretto raccordo con l’ISS e il Ministero della Salute per ulteriori indagini scientifiche. La salute dei cittadini viene prima di tutto e su un tema così delicato non c’è spazio per polemiche o strumentalizzazioni”, conclude Russo.
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