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Maltempo, i commenti
21.08.2025 - 14:00
Ancora una volta la pioggia mette in ginocchio la città, e a farne le spese sono cittadini e quartieri che rivivono scene già viste. L’acquazzone che nella mattinata del 21 agosto ha colpito Mestre e buona parte della provincia ha scatenato l’ira dell’Adico (Associazione Difesa Consumatori), che con il suo presidente Carlo Garofolini lancia un duro atto d’accusa: “È come tornare indietro al 26 settembre di 18 anni fa. Da allora, nulla è cambiato davvero”.
Garofolini non usa mezzi termini nel commentare quanto accaduto:
“Quella del 2007 fu un’alluvione storica. Ma anche oggi Mestre è finita sott’acqua con modalità analoghe, a causa di una pioggia che, a quanto pare, non aveva nulla di eccezionale. Eppure i risultati sono stati devastanti. Ci chiediamo: che cosa è stato fatto in questi 18 anni?”
Nonostante studi sul dissesto idrogeologico e investimenti nei consorzi di bonifica, la città si è ritrovata ancora una volta impreparata. L’associazione chiede di fare chiarezza sui fondi pubblici investiti e sulle eventuali responsabilità del Consorzio di bonifica Acque Risorgive.
Il presidente di Adico solleva un punto importante:
“Se il consorzio ha delle responsabilità in ciò che è accaduto, riteniamo che i cittadini abbiano diritto a essere rimborsati per i contributi versati. Parliamo di una tassa tra le più contestate e meno comprese dai contribuenti, spesso disattesa proprio per la sua scarsa trasparenza”.
L’associazione si dice pronta a supportare i cittadini in eventuali pratiche di rimborso o richieste di chiarimento, nel caso emergessero omissioni o negligenze nella gestione del territorio.
Garofolini si rivolge direttamente all’amministrazione comunale – presente e passata – evitando polemiche ma chiedendo risposte concrete:
“I cittadini hanno il diritto di sapere: vengono svolti con regolarità gli interventi di manutenzione, pulizia dei tombini, dragatura dei canali? Gli investimenti pubblici stanno davvero andando a protezione del territorio, o si stanno perdendo nella burocrazia?”.
La chiusura è amara:
“Temiamo che anche questa volta non si imparerà nulla. E che alla prossima pioggia intensa, ci ritroveremo nella stessa identica situazione. Mestre merita di meglio”.
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