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Tutela della montagna

Cresce la polemica sul numero dei lupi in Veneto tra politica, allevatori e parchi naturali

Mentre il numero dei lupi nella regione supera i 200 esemplari e occupa oltre un terzo del territorio, politici e amministratori discutono di normative e strumenti di gestione

il lupo ti guarda

Un lupo in salute osserva attento l'ambiente che lo circonda

La presenza del lupo in Veneto continua a far discutere, tra dichiarazioni dei politici e preoccupazioni degli allevatori locali. Paolo Borchia, capodelegazione della Lega al Parlamento europeo e segretario provinciale a Verona, ha recentemente sottolineato che chi vive la montagna è stanco di promesse non mantenute, ricordando però che le regole europee impongono una “conservazione soddisfacente della specie”.

Ma la realtà sul territorio, secondo le associazioni locali, sembra smentire queste parole. In Veneto si contano ormai oltre 200 lupi, distribuiti su circa 7.000 chilometri quadrati, ossia il 37% del territorio regionale. Per fare un confronto, nel Parco di Yellowstone, negli Stati Uniti, di dimensioni simili ma con appena mille residenti, i lupi censiti nel 2024 sono stati 124.

Borchia ha poi ricordato che la gestione dei lupi spetta anche alle Regioni, dopo il recepimento delle norme nazionali, e che strumenti giuridici per eventuali interventi concreti sarebbero disponibili. Tuttavia, la Regione Veneto non ha mai chiesto all’ISPRA l’autorizzazione all’abbattimento degli animali, pur prevista dalla legge in caso di predazioni importanti, come avviene in Germania, Svizzera e Francia.

In Lessinia, zona segnalata dall’ISPRA come “ad elevata predazione”, nel 2025 sarà possibile abbattere fino a cinque lupi. Ma gli allevatori segnalano ripetute predazioni, e denunciano che la Regione non attiva gli strumenti necessari per proteggere il bestiame.

Il tema è stato affrontato anche in Consiglio regionale da Alberto Bozza di Forza Italia, che ha promosso l’uso della telemetria satellitare per monitorare i lupi. Esperimenti realizzati con l’Università di Sassari avrebbero però mostrato limiti pratici ed economici: dal 2019 al 2022 sono stati radiocollarati solo sei lupi su oltre 200 presenti in Lessinia, a fronte di costi molto elevati.

Il dibattito include anche confronti internazionali: in Svezia e Svizzera, con popolazioni di lupi inferiori a quelle italiane, sono stati autorizzati abbattimenti significativi per stabilizzare i branchi. In Italia, il prelievo consentito resta molto contenuto, fra i 100 e i 160 esemplari, che, secondo l'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali, non sarebbe sufficiente a limitare la crescita della specie.

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