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Economia
22.08.2025 - 08:27
Trump, Presidente USA
Una nuova battuta d’arresto per il Made in Italy agroalimentare. Il recente accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, accolto con favore dal settore automobilistico, rischia di tradursi in una stangata da oltre 1 miliardo di euro per l’export alimentare italiano, colpito da nuove tariffe doganali del 15% su vino, olio extravergine, pasta e carne suina.
A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Filiera Italia, che parlano senza mezzi termini di un’intesa "fortemente squilibrata" e chiedono l’esclusione delle eccellenze italiane dalla lista dei prodotti colpiti dai dazi, oltre a sostegni urgenti per le filiere più esposte.
Secondo uno studio del Centro Studi Divulga, l’impatto stimato dei nuovi dazi è pesante:
Vino italiano: +290 milioni di costi aggiuntivi
Olio extravergine d’oliva: +140 milioni
Pasta di semola: +74 milioni
Carne suina e trasformati: colpiti anch’essi, con danni ancora da quantificare
Formaggi: esclusi da nuovi aumenti ma già soggetti a tariffe fino al 15%
Il vino, prima voce dell’export alimentare italiano negli Stati Uniti, rischia di perdere competitività in un mercato chiave, mentre le tariffe sull’olio e sulla pasta colpiscono comparti già in tensione per l’aumento dei costi di produzione.
“È inaccettabile che il settore agroalimentare, cuore pulsante del nostro Made in Italy, venga ancora una volta usato come moneta di scambio nelle trattative internazionali”, affermano Coldiretti e Filiera Italia in una nota congiunta.
Le organizzazioni denunciano il rischio concreto di perdita di quote di mercato a favore di Paesi concorrenti e di un abbassamento degli standard di sicurezza alimentare, se dovessero entrare in Europa prodotti non conformi alla normativa comunitaria.
Gli Stati Uniti rappresentano il principale sbocco extra-europeo per il cibo italiano, con esportazioni che nel 2024 hanno toccato quota 8 miliardi di euro.
Ma gli effetti delle prime misure si sono già fatti sentire: nei tre mesi successivi all’introduzione dei dazi aggiuntivi del 10%, l’export agroalimentare italiano verso gli USA ha segnato un calo del 2,9% a giugno, primo segno negativo dal settembre 2023. Un dato ancora più allarmante se si considera che, nello stesso periodo, l’export complessivo italiano verso gli USA è cresciuto del 10,3%.
Coldiretti e Filiera Italia chiedono a gran voce che il governo italiano e le istituzioni europee intervengano con fermezza, per tutelare le eccellenze dell’agroalimentare nazionale, che non possono essere sacrificate sull’altare di altri settori industriali.
“Difendere il Made in Italy non è solo una questione economica – concludono – ma una responsabilità culturale e sociale. Le nostre produzioni non sono sostituibili: sono il frutto di storia, territorio e qualità. Non possiamo permettere che siano trattate come merce di scambio”.
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