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Dazi USA, mazzata sull’agroalimentare italiano: oltre un miliardo di perdite per vino, olio e pasta

Coldiretti e Filiera Italia: “Serve una risposta politica immediata”

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Trump, Presidente USA

Una nuova battuta d’arresto per il Made in Italy agroalimentare. Il recente accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, accolto con favore dal settore automobilistico, rischia di tradursi in una stangata da oltre 1 miliardo di euro per l’export alimentare italiano, colpito da nuove tariffe doganali del 15% su vino, olio extravergine, pasta e carne suina.

A lanciare l’allarme sono Coldiretti e Filiera Italia, che parlano senza mezzi termini di un’intesa "fortemente squilibrata" e chiedono l’esclusione delle eccellenze italiane dalla lista dei prodotti colpiti dai dazi, oltre a sostegni urgenti per le filiere più esposte.

I numeri della penalizzazione

Secondo uno studio del Centro Studi Divulga, l’impatto stimato dei nuovi dazi è pesante:

  • Vino italiano: +290 milioni di costi aggiuntivi

  • Olio extravergine d’oliva: +140 milioni

  • Pasta di semola: +74 milioni

  • Carne suina e trasformati: colpiti anch’essi, con danni ancora da quantificare

  • Formaggi: esclusi da nuovi aumenti ma già soggetti a tariffe fino al 15%

Il vino, prima voce dell’export alimentare italiano negli Stati Uniti, rischia di perdere competitività in un mercato chiave, mentre le tariffe sull’olio e sulla pasta colpiscono comparti già in tensione per l’aumento dei costi di produzione.

Coldiretti: “Si premiano i motori, si penalizza il cibo”

“È inaccettabile che il settore agroalimentare, cuore pulsante del nostro Made in Italy, venga ancora una volta usato come moneta di scambio nelle trattative internazionali”, affermano Coldiretti e Filiera Italia in una nota congiunta.
Le organizzazioni denunciano il rischio concreto di perdita di quote di mercato a favore di Paesi concorrenti e di un abbassamento degli standard di sicurezza alimentare, se dovessero entrare in Europa prodotti non conformi alla normativa comunitaria.

Un mercato cruciale a rischio

Gli Stati Uniti rappresentano il principale sbocco extra-europeo per il cibo italiano, con esportazioni che nel 2024 hanno toccato quota 8 miliardi di euro.
Ma gli effetti delle prime misure si sono già fatti sentire: nei tre mesi successivi all’introduzione dei dazi aggiuntivi del 10%, l’export agroalimentare italiano verso gli USA ha segnato un calo del 2,9% a giugno, primo segno negativo dal settembre 2023. Un dato ancora più allarmante se si considera che, nello stesso periodo, l’export complessivo italiano verso gli USA è cresciuto del 10,3%.

La richiesta: “Proteggere le eccellenze”

Coldiretti e Filiera Italia chiedono a gran voce che il governo italiano e le istituzioni europee intervengano con fermezza, per tutelare le eccellenze dell’agroalimentare nazionale, che non possono essere sacrificate sull’altare di altri settori industriali.

“Difendere il Made in Italy non è solo una questione economica – concludono – ma una responsabilità culturale e sociale. Le nostre produzioni non sono sostituibili: sono il frutto di storia, territorio e qualità. Non possiamo permettere che siano trattate come merce di scambio”.

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