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Elezioni regionali

Baldin (M5S) contro l’ipotesi di modifica della legge elettorale regionale

La capogruppo pentastellata critica l’eventuale apertura al terzo mandato per gli assessori e minaccia di allungare a oltranza la discussione in aula

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Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale

«Non si cambia la legge elettorale a pochi mesi dal voto, e senza il consenso delle opposizioni». Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, interviene con fermezza sull’ipotesi che la maggioranza presenti una modifica all’articolo 6 della normativa vigente, aprendo di fatto la strada al terzo mandato per gran parte degli assessori in carica.

«La destra ha avuto cinque anni per intervenire sulla legge, ma non l’ha fatto. Trovo squallido che si tenti ora, solo per trarne vantaggio in vista delle urne», afferma Baldin, che non esclude il ricorso all’articolo 43 comma 5 del Regolamento consiliare. Questa norma concede ai capigruppo, una sola volta per legislatura, la possibilità di non stabilire tempi e limiti per la discussione di un provvedimento, garantendo un dibattito senza contingentamenti.

«Se all’ultimo minuto la maggioranza presenterà la modifica per prolungare il potere di chi è in Giunta da dieci anni, valuterò l’uso del cosiddetto jolly, per impedire limitazioni all’analisi della legge», precisa l’esponente del M5S. Baldin ricorda inoltre che il tema delle garanzie per le minoranze in Veneto resta aperto: «In Toscana, ad esempio, l’opposizione ha comunque diritto ad almeno il 35% dei seggi».

Con le elezioni alle porte, la consigliera invita la Giunta ad affrontare i problemi più urgenti della regione: «La sicurezza nei luoghi di lavoro, la difesa delle imprese colpite dai dazi, la prevenzione delle emergenze idrogeologiche. Invece – conclude – si preferisce pensare a leggi che servono solo a prolungare l’eternità politica di chi governa».

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