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Elena e Serenity tornano al mare: liberate due tartarughe Caretta caretta curate al Lido di Venezia

Un'iniziativa simbolo dell’impegno del Comune di Venezia nella tutela della fauna marina

Elena e Serenity tornano al mare: liberate due tartarughe Caretta caretta curate al Lido di Venezia

Le immagini sul posto

Due tartarughe marine della specie Caretta caretta, ribattezzate Elena e Serenity, sono tornate a nuotare nel loro habitat naturale, liberate questa mattina in mare aperto dagli Alberoni a bordo di una barca della Protezione Civile del Comune di Venezia. Le due esemplari, una giovane adulta e un rarissimo cucciolo di appena un anno, erano state soccorse e curate presso il Centro di primo soccorso dell’Istituto Morosini del Lido, struttura che opera nell’ambito del progetto europeo NetCet, coordinato proprio da Venezia.

Un caso eccezionale: Serenity, la baby tartaruga

Serenity rappresenta un caso unico per il centro: esemplari così giovani, secondo il Museo di Storia Naturale Giacomo Ligabue, raramente raggiungono le strutture di recupero. La sua presenza è parte di un fenomeno inedito registrato quest’anno lungo la costa adriatica, con sei piccoli esemplari trovati tra le acque del Lido e poi trasferiti – tranne Serenity – alla Fondazione Cetacea di Riccione per approfondimenti scientifici.

Elena, salvata a Sant’Erasmo

Elena, trovata in difficoltà da una coppia a Sant’Erasmo il 31 luglio scorso, era incapace di immergersi. Portata al centro dalla Polizia Metropolitana, è stata sottoposta a esami clinici, reidratata e ripulita dai parassiti marini. Dopo settimane di cure, ha recuperato le forze per poter affrontare il ritorno in mare.

Un lavoro di squadra per la tutela della biodiversità

Il rilascio di Elena e Serenity è frutto della collaborazione tra il Comune di Venezia, i Musei Civici, il personale del Museo di Storia Naturale, la rete NetCet, i volontari del CTLV (Coordinamento Tartarughe Litorale Veneto) e la Fondazione MUVE. Un accordo triennale recentemente rinnovato rafforza questo sistema di pronto intervento per gli animali in difficoltà.

“È un risultato concreto del nostro impegno per la salvaguardia della biodiversità”, ha dichiarato Massimiliano De Martin, Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, ringraziando tutte le realtà coinvolte. Il Comune, tramite la Protezione Civile, è direttamente impegnato nel recupero degli esemplari rinvenuti sulle spiagge veneziane.

Il ruolo del Centro Morosini

Il centro Morosini rappresenta l’unico punto di primo soccorso per tartarughe marine nel litorale veneziano. Offre cure immediate, stabilizzazione delle condizioni fisiche e, quando necessario, avvia il trasferimento in strutture più attrezzate. Proprio come accaduto per Elena e Serenity, che ora nuotano di nuovo libere, mentre un’altra ospite – Giordana, debilitata e con problemi respiratori – è ancora in convalescenza.

L’appello alla cittadinanza

Luca Mizzan, direttore del Museo di Storia Naturale e responsabile del centro, ha colto l’occasione per ricordare ai cittadini cosa fare in caso di avvistamenti: “Non toccare gli animali, non rimuovere oggetti estranei, e avvisare immediatamente la Guardia Costiera”. La Caretta caretta è una specie protetta e ogni intervento non specializzato può compromettere la salute dell’esemplare.

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