Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Il caso

Padova, fiocco arcobaleno in Comune, esplode la polemica: “Il palazzo pubblico non è un palcoscenico ideologico”

Bufera sull’assessore Colonnello dopo l’iniziativa per la nascita del figlio

panchina-arcobaleno

Foto di repertorio

La nascita di un figlio è, da sempre, un momento di gioia personale e intima. In questo caso, però, il lieto evento si è intrecciato con un messaggio simbolico esposto in una sede istituzionale: un messaggio di amore e inclusione. Ma per alcuni il tutto ha significato polemica e la discussione si è fatta inevitabilmente pubblica, oltre che rovente.

È quanto accaduto al Comune di Padova, dove l’assessore Margherita Colonnello ha scelto di celebrare l’arrivo del proprio bambino appendendo fiocchi arcobaleno negli spazi comunali, accompagnati da una dichiarazione che ha fatto storcere il naso ad alcuni: “Quando sarà grande, deciderà lui se essere maschio o femmina".

Parole di libertà, che, però, hanno innescato un’ondata di critiche e interrogativi, soprattutto da parte di esponenti del mondo conservatore e associazioni come “Non Si Tocca La Famiglia”, che parlano apertamente di “strumentalizzazione ideologica all’interno delle istituzioni”.

La critica: “Comune non è laboratorio sociale”

“Le istituzioni pubbliche devono rappresentare tutti i cittadini – commenta l’associazione – non diventare vetrine per battaglie identitarie o esperimenti culturali. È inaccettabile che un messaggio così divisivo venga veicolato dall’interno di un ente pubblico, confondendo la sfera personale con quella istituzionale.”

Secondo i detrattori, la scelta dell’assessore Colonnello trasforma un gesto personale in un atto politico, imponendo una visione del mondo che, a loro avviso, nega la realtà biologica e si fa portavoce di una “ideologia fluida” non condivisa da tutta la cittadinanza.

La domanda al Sindaco: “Giordani, condivide?”

Il dibattito si è rapidamente allargato fino a coinvolgere il sindaco Sergio Giordani, chiamato ora a chiarire la posizione dell’amministrazione rispetto a quanto accaduto.
“Lei cosa ne pensa?” è la domanda posta con insistenza dai critici, che chiedono se il primo cittadino approvi o condanni l'episodio.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione