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Il commento

Gerotto (ANCE Veneto): “Sul Piano Casa il Governo fa centro. Il Veneto può essere modello nazionale”

Più co-housing, student housing e residenzialità accessibile con la collaborazione tra pubblico e privato

Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto

Alessandro Gerotto, presidente di Ance Veneto

Il Piano Casa annunciato dalla premier Giorgia Meloni durante il Meeting di Rimini trova il pieno sostegno di Alessandro Gerotto, presidente di ANCE Veneto, che saluta con favore il rilancio dell’edilizia sociale come strumento per affrontare una delle emergenze più pressanti del Paese: la crisi abitativa.

“Senza casa è difficile costruire una famiglia e anche le imprese faticano a stabilizzare la manodopera – commenta Gerotto –. Serve un intervento deciso, e il Veneto può fare da apripista, grazie a un patrimonio di alloggi pubblici esistente e a una capacità operativa, sia pubblica che privata, pronta a intervenire”.

Veneto, tra carenze strutturali e potenzialità da sviluppare

Con quasi 49.000 alloggi di edilizia pubblica (pari al 2,5% del totale residenziale, sotto la media nazionale del 3,8%) e oltre 7.800 case sfitte, il Veneto si trova in una posizione paradossale: alta domanda, ma patrimonio inutilizzato o in attesa di ristrutturazione. Sono oltre 10.000 i nuclei familiari in lista d’attesa, mentre circa 9.000 alloggi necessitano interventi di manutenzione.

“Non possiamo più permetterci di rimandare: molte famiglie monoreddito, giovani e studenti, pur lavorando, non trovano soluzioni abitative adeguate. È un problema sociale, economico e anche competitivo per il nostro tessuto produttivo”, osserva Gerotto.

Alloggi per studenti e co-housing: il Veneto come laboratorio

Venezia, Padova e Verona sono grandi città universitarie, ma soffrono di una grave carenza di posti letto per studenti fuori sede. Secondo le stime di ANCE, per raggiungere gli standard dei migliori Paesi europei (dove l’offerta copre almeno il 20% dei fuorisede), servirebbero migliaia di posti letto in più.

“È tempo di sviluppare progetti innovativi come il co-housing intergenerazionale o le residenze studentesche in linea con i nuovi modelli abitativi europei. Il Veneto può diventare un esempio virtuoso in Italia”.

Un piano europeo per la casa: una sfida da cogliere

Anche in Europa l’allarme abitativo è alto. I prezzi delle abitazioni sono cresciuti del 48% in otto anni (2015-2023), mentre gli affitti sono saliti del 18% dal 2010. L'UE ha già messo la questione in cima alla propria agenda, con la nomina di Dan Jørgensen a commissario per l’edilizia abitativa.

“È evidente che servono risposte a livello sistemico – aggiunge Gerotto –. L’Italia deve attrezzarsi con strumenti adeguati per intercettare fondi e tradurre la strategia europea in interventi concreti sul territorio”.

La proposta di ANCE: social housing e investimenti con ritorni etici

Tra le proposte di ANCE, spicca un modello di housing sociale e co-housing, basato su partenariati pubblico-privati, con il coinvolgimento di fondi pensione, fondi immobiliari, famiglie e imprese.

Per finanziare questi interventi, l’associazione propone:

  • la creazione di una società di scopo nazionale, che acquisti e riqualifichi immobili da destinare alla locazione sociale;

  • l’emissione di titoli accessibili a investitori istituzionali e famiglie, con rendimenti da definire;

  • la definizione di incentivi fiscali ad hoc, per massimizzare l’interesse del settore privato.

“Più verticale, meno suolo: è il momento del coraggio”

Guardando al futuro, Gerotto sottolinea l’importanza di un’edilizia sostenibile, anche attraverso soluzioni verticali che limitino il consumo di suolo:

“In passato l’espansione orizzontale ha penalizzato le città. Oggi, grazie a tecnologie moderne e sicure, possiamo costruire in altezza, recuperando spazio e qualità urbana”.

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