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Allarme sociale

Camani: “La violenza sulle donne si combatte anche con l’educazione nelle scuole”

Dopo lo scandalo legato alla diffusione non consensuale di immagini online, la capogruppo del PD annuncia l’istituzione di un Osservatorio regionale

Vanessa Camani

Vanessa Camani

«Usare il corpo delle donne come se fosse un oggetto è diventato, purtroppo, un comportamento che molti considerano normale». Parole dure quelle pronunciate da Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, a commento dello scandalo “Phica”, esploso nei giorni scorsi e legato alla diffusione di immagini personali di centinaia di donne senza il loro consenso.

Secondo Camani, il problema non riguarda soltanto le vittime che in queste ore hanno trovato il coraggio di denunciare, ma «tutta la società». Per questo, la consigliera ha annunciato di aver ottenuto l’istituzione dell’Osservatorio regionale sulla violenza contro le donne, strumento che – sottolinea – servirà non solo a monitorare i casi più gravi, ma anche a comprendere e contrastare quei comportamenti quotidiani che alimentano un clima di abuso.

«Non basta punire gli episodi estremi – spiega –. È necessario lavorare sulla prevenzione, che significa soprattutto educazione. La scuola è il luogo dove si può costruire una cultura del rispetto, della parità e del consenso, anche online».

Per la capogruppo del PD la sfida più urgente, oggi, è proprio quella di formare le nuove generazioni all’affettività e alla convivenza civile, per «disinnescare le radici della violenza» prima che diventino gesti concreti. Un tema che in Veneto, come nel resto del Paese, resta di drammatica attualità.

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