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Otto mani per Beethoven: ad Asolo il genio si fa da camera

Il Festival “Incontri Asolani” propone un’esecuzione inedita delle Sinfonie n.1 e n.4 nella trascrizione ottocentesca per due pianoforti a otto mani. Appuntamento il 3 settembre

Otto mani per Beethoven: ad Asolo il genio si fa da camera

Foto di repertorio

Beethoven come non lo avete mai ascoltato. Mercoledì 3 settembre, il Festival Internazionale di Musica da Camera “Incontri Asolani” torna con uno degli appuntamenti più originali della sua 47ª edizione: “Beethoven 198”, un progetto dedicato all’esecuzione delle sinfonie del compositore tedesco in una veste del tutto particolare. Sul palco della Chiesa di San Gottardo, a partire dalle ore 21.00, due pianoforti, otto mani e altrettanti musicisti daranno nuova voce alla Sinfonia n.1 op. 21 e alla Sinfonia n.4 op. 60, nella raffinata trascrizione di Theodor Kirchner, compositore e pianista dell’Ottocento.

Una sfida tecnica ed espressiva non da poco, ma anche un’occasione per scoprire la forza strutturale della musica beethoveniana spogliata dei colori orchestrali e restituita nella sua nuda essenza.

Un Beethoven domestico, ma monumentale

La prassi delle trascrizioni pianistiche nasce nell’Ottocento per esigenze pratiche: portare le grandi opere sinfoniche nelle case borghesi o nei piccoli centri privi di orchestre stabili. Ma, come già fecero Liszt o Czerny, anche Kirchner – stimato da Mendelssohn, Schumann e Brahms – trasformò quella necessità in una nuova forma artistica, capace di raccontare l’orchestra attraverso il pianoforte.

La versione per due pianoforti a otto mani, in particolare, esalta l’energia ritmica, la complessità contrappuntistica e l’architettura musicale di Beethoven, offrendo all’ascoltatore una lettura intima ma potentissima delle sue sinfonie.

Il programma della serata

La prima parte della serata vedrà protagonisti Alfonso Alberti, Giorgia Bracci, Silvia Gatti e Gabriele Salemi, interpreti della Sinfonia n.1, composta nel 1800. Un’opera che guarda ancora al classicismo di Haydn e Mozart, ma che già contiene elementi rivoluzionari, come la vivacità del terzo movimento – ufficialmente ancora un minuetto, ma di fatto già un vero e proprio scherzo.

A seguire, Antonio Tarallo, Ivan Maliboshka, Bruno Francesco Leone e Michele Turturo eseguiranno la Sinfonia n.4, spesso considerata un’opera minore, ma che – secondo Robert Schumann – è “una snella fanciulla greca tra due giganti nordici”, posizionata com’è tra l’“Eroica” e la Quinta. In realtà, si tratta di un capolavoro di equilibrio, ironia e freschezza formale, la cui apparente leggerezza cela una grande libertà inventiva.

Un festival dal respiro internazionale

Il Festival “Incontri Asolani”, promosso da Asolo Musica – Veneto Musica, si conferma così una delle rassegne più interessanti nel panorama cameristico italiano. In programma dal 1 al 12 settembre 2025, ospita alcuni dei migliori musicisti d’Italia e del mondo, nella cornice storica e suggestiva del borgo trevigiano.

L’edizione 2025 è realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Reteventi, del Comune e dell’Assessorato alla Cultura di Asolo e della Parrocchia di San Gottardo. Fondamentale il sostegno di Camera di Commercio Treviso-Belluno, Bellussi Spumanti, CentroMarca Banca e Caffè Hausbrandt.

Per chi ama la musica e la scoperta

“Beethoven 198” rappresenta un invito all’ascolto consapevole, un’occasione per riscoprire il repertorio sinfonico da un punto di vista diverso, meno monumentale e più ravvicinato, senza perdere nulla in potenza e intensità. Per chi conosce già Beethoven, sarà un modo per sorprenderlo ancora. Per chi lo scopre per la prima volta, una porta d’ingresso privilegiata nel suo universo creativo.

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