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Attualità
01.09.2025 - 13:00
Foto di repertorio
Il tradizionale appuntamento del Meeting di Rimini, che ogni anno a fine agosto richiama personalità di spicco della politica, della cultura e delle istituzioni, si conferma un laboratorio di idee e un momento fondamentale di confronto sul futuro del Paese. Ospite a Buongiorno Veneto di Radio Veneto24, Antonio De Poli, senatore e segretario nazionale dell’UDC, ha offerto una lettura approfondita dell’edizione 2025, che ha visto intervenire figure di primo piano come Mario Draghi e Giorgia Meloni.
Secondo De Poli, il Meeting ha ribadito con forza il ritorno al centro del protagonismo dei cattolici e dei moderati, spesso dati per marginali, ma ora riconosciuti come imprescindibili per governare e costruire il futuro politico italiano. «Il centro moderato e popolare torna al centro della scena politica», ha spiegato, «con valori di solidarietà, famiglia e comunità che rappresentano la base imprescindibile per una politica di qualità».
De Poli ha poi commentato le parole di Draghi sull’Europa, sottolineando come la crisi geopolitica mondiale imponga un ripensamento urgente dell’Unione. «L’Europa, forte dal punto di vista economico, si è rivelata fragile sul piano geopolitico. Solo un’Europa unita, che parli con una sola voce, potrà affrontare le sfide globali, dall’Ucraina al Medio Oriente.»
Sull’intervento della premier Meloni, il senatore UDC ha colto un segnale di sintonia con la società italiana, centrata su «persona, comunità e famiglia», che va oltre le divisioni politiche. «Questo riconoscimento dimostra che il governo ha saputo intercettare i bisogni reali del Paese.»
In vista delle imminenti elezioni regionali in Veneto, De Poli ha ribadito la certezza di un centrodestra unito: «Non c’è alcun problema per la candidatura unica. Il centrodestra saprà scegliere il miglior candidato, sostenuto da una coalizione coesa, inclusa la nostra lista UDC.»
Non sono mancati accenni alle sfide sul territorio, dalla crisi delle piccole e medie imprese alla carenza di manodopera, senza dimenticare l’urgenza di un piano di prevenzione per i cambiamenti climatici, già evidenti in Veneto. «Il Veneto è un modello, ma deve affrontare queste emergenze con responsabilità e coesione politica.»
Un quadro chiaro e articolato quello di Antonio De Poli, che ha concluso l’intervista con un auspicio per un autunno di ripresa e partecipazione attiva, a partire dal Veneto, «casa nostra e cuore pulsante dell’Italia.»
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