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03.09.2025 - 06:00
Foto di repertorio
Una voce nel buio, una luce che pulsa come emozione pura: è questa l’esperienza sensoriale proposta da Claudia Fabris con “Quando qualcuno parla c’è la luce”, in scena sabato 6 settembre alle ore 20.45 al Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, nell’ambito del festival Centorizzonti 2025.
Dopo anni in cui ha fatto conoscere la sua arte in forma itinerante come La Cameriera di Poesia, la performer padovana presenta ora una nuova versione site-specific della performance già applaudita a Bitonto. Il pubblico sarà avvolto dall’oscurità, mentre una voce amplificata li guiderà in un viaggio tra parola, suono e immaginazione. Un’immersione sensoriale dove l’assenza della vista lascia spazio all’ascolto profondo.
Al centro dello spettacolo, un’installazione visiva ispirata alle lampade teatrali di Leonardo Da Vinci: l’Organo di Luce, ideato dalla stessa Fabris, alterna tremori cromatici a un testo poetico trasmesso in cuffia, creando una sinfonia percettiva che unisce luce, voce e silenzio. Il buio diventa così elemento rivelatore, capace di dissolvere i confini tra il sé e il mondo esterno.
Il suggestivo Teatro Accademico, fiore all’occhiello di Castelfranco Veneto, si conferma spazio ideale per una performance che cerca intimità e contatto emotivo.
Lo spettacolo è parte del progetto Centorizzonti 2025, diretto da Cristina Palumbo e sostenuto da Regione Veneto, Provincia di Treviso, vari IPA territoriali e la Riserva della Biosfera MAB UNESCO Monte Grappa. Il festival coinvolge 14 comuni tra le province di Treviso e Vicenza, portando cultura di qualità nelle piazze e nei teatri del territorio.
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