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Allarme sicurezza e turismo
02.09.2025 - 09:03
Foto di repertorio
La montagna torna sotto stress dopo l’ultima ondata di maltempo che ha colpito la provincia di Belluno, con particolare attenzione alla zona di San Vito di Cadore. Il sindaco Franco De Bon, intervenuto stamane a “Buongiorno Veneto” su Radio Veneto24, ha tracciato un quadro di forte preoccupazione per la situazione attuale, aggravata da una lunga estate segnata da eventi meteorologici eccezionali.
“Abbiamo vissuto un’ulteriore notte difficile – ha raccontato De Bon – con forti piogge che hanno fatto muovere il terreno e causato l’interruzione della strada statale 51 Alemagna per diverse ore. Fortunatamente le opere di mitigazione realizzate da Anas hanno retto, impedendo che la colata di detriti raggiungesse la carreggiata, ma la situazione resta precaria”.
Il primo cittadino ha descritto uno scenario inquietante lungo il canalone dove si è verificata una profonda erosione del terreno, con cunicoli di oltre 12 metri scavati dal passaggio del materiale franoso, mutando in modo significativo l’orografia del territorio. Una condizione che, ha spiegato, rende difficile pianificare qualsiasi attività economica o turistica in una zona che vive di flussi stagionali molto importanti.
“Non si può vivere in uno stato di precarietà costante – ha rimarcato De Bon – soprattutto in un periodo cruciale per il turismo come settembre e ottobre. Giovedì, ad esempio, aspettiamo l’arrivo di 400 cicloturisti da Monaco di Baviera per una manifestazione sold out che potrebbe essere fortemente penalizzata da eventuali chiusure della strada”.
Nonostante le difficoltà, il sindaco ha sottolineato come l’estate non sia stata del tutto negativa, con un aumento delle presenze turistiche e un buon andamento della tassa di soggiorno, segno di un territorio ancora attrattivo. Tuttavia, la necessità di interventi strutturali rimane impellente: “Serve una progettazione urgente per garantire la sicurezza del transito e la stabilità dell’intero sistema viario, soprattutto in vista delle Olimpiadi di Cortina 2026, che coinvolgeranno tutto il territorio circostante”.
De Bon ha concluso con un appello a una visione integrata e consapevole della montagna, ricordando che “la perla di Cortina non è isolata, ma fa parte di un sistema territoriale che va tutelato e valorizzato”.
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