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07.09.2025 - 13:00
Foto di repertorio
I fenicotteri rosa, simbolo di eleganza e resistenza, sono tra gli uccelli più longevi della natura, con una vita che può superare i 40 anni. Nel bacino del Mediterraneo, e in particolare lungo le coste venete dell’Alto Adriatico, si concentra oltre il 60% della loro popolazione europea. Proprio qui e in Camargue, nel sud della Francia, un team di ricercatori ha analizzato i dati raccolti in oltre quattro decenni di studio su 1.840 fenicotteri inanellati, svelando un interessante rapporto tra le strategie migratorie e il processo di invecchiamento.
Secondo la ricerca, i fenicotteri “residenti”, che trascorrono l’inverno nelle regioni continentali della Francia, godono di un vantaggio iniziale in termini di sopravvivenza e successo riproduttivo. Al contrario, i “migratori”, che si spostano verso climi più caldi in Spagna, Italia e Nord Africa, affrontano rischi maggiori nei primi anni di vita, con tassi più elevati di mortalità e minore prolificità.
Ma il quadro cambia con l’età: i fenicotteri migratori tendono ad invecchiare più lentamente, iniziando il declino biologico mediamente un anno e mezzo dopo i residenti. Questa sorprendente “longevità tardiva” sembra compensare gli svantaggi giovanili, suggerendo che la migrazione, pur impegnativa e rischiosa, possa rappresentare una strategia evolutiva vincente nel lungo termine.
Come spiegato dall’ecologa Jocelyn Champagnon, “I residenti ottengono benefici immediati, ma a prezzo di un rapido invecchiamento e di minori possibilità riproduttive nel corso della vita, mentre i migratori sacrificano la giovinezza per una maggiore durata.”
Lo studio, pubblicato da un gruppo internazionale di ecologi, apre nuove prospettive sulla comprensione dei meccanismi dell’invecchiamento naturale e potrebbe in futuro offrire spunti per affrontare i misteri della longevità anche negli esseri umani.
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