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Caro-affitti a Treviso: un muro contro la mobilità dei lavoratori

Il presidente CNA Stocco lancia l’allarme: affitti troppo alti e scarsità di case bloccano chi cerca lavoro nel territorio

Caro-affitti a Treviso: un muro contro la mobilità dei lavoratori

Foto di repertorio

Nel cuore della Marca Trevigiana, un fenomeno che rischia di frenare la crescita economica e l’occupazione locale: il caro-affitti. Un operaio che si trasferisce per lavoro si vede costretto a destinare quasi metà del proprio stipendio netto al canone mensile, con una media tra il 43 e il 44%, un livello considerato insostenibile per mantenere un equilibrio economico familiare.

A denunciare la situazione è Gianpaolo Stocco, presidente della CNA territoriale di Treviso, che evidenzia come questa situazione colpisca in particolare i giovani e i lavoratori alle prime armi, oltre agli addetti dell’artigianato e del manifatturiero, settori fondamentali per l’economia locale.

Il caro-affitti è un problema in costante crescita dal periodo post-pandemico, con i prezzi delle locazioni aumentati del 19,5% mentre i salari netti sono cresciuti solo del 14%. La scarsità di immobili disponibili in affitto nei principali centri come Treviso, Conegliano e Castelfranco Veneto, fa lievitare ulteriormente i prezzi, rendendo difficile la ricerca di un alloggio a prezzi accessibili.

La CNA propone un intervento strutturato: un tavolo di confronto tra enti locali, associazioni di categoria, sindacati, mercato immobiliare e proprietari, per incentivare affitti calmierati, promuovere co-housing e utilizzare il patrimonio pubblico inutilizzato. Inoltre, è urgente rivedere la normativa fiscale che oggi penalizza chi affitta a lavoratori, scoraggiando l’offerta di case.

“Non basta parlare di attrattività del territorio, bisogna creare condizioni concrete perché chi vuole venire a lavorare nella Marca possa farlo senza l’angoscia del costo della casa. Oggi la casa è una barriera, non un’opportunità. Serve un cambio di passo”, conclude Stocco.

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