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Economia lagunare
04.09.2025 - 15:00
Foto di repertorio
Nella capitale mondiale del turismo, dove ogni anno milioni di visitatori alimentano il cuore economico della città, il lavoro non manca. Eppure, paradossalmente, mancano i lavoratori. A lanciare l’allarme è l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Venezia, che rilancia i dati della Fondazione Studi nazionale: nel 2024 il settore turistico in Italia ha superato quota 1,5 milioni di occupati, con un balzo del 21,5% rispetto al 2014.
Un trend che tocca da vicino il Veneto e in particolare la Laguna, dove però oltre la metà delle figure richieste restano difficili da trovare. A essere più ricercati, e al tempo stesso più introvabili, sono cuochi, camerieri, baristi e pasticceri, colonne portanti di ristoranti, hotel e locali che fanno di Venezia una vetrina internazionale.
“Qui il problema è ancora più evidente – spiega Luca Scalabrin, presidente dell’Ordine veneziano –. Le imprese del settore ci segnalano con crescente frequenza difficoltà non solo nel numero di assunzioni, ma soprattutto nella qualità delle competenze. Senza investimenti seri sulla formazione rischiamo di frenare uno dei motori principali dell’economia locale”.
Per i consulenti del lavoro, la chiave sta nel rafforzamento dei percorsi formativi legati alle professioni turistiche. In particolare gli Istituti tecnici superiori e i corsi professionalizzanti, capaci di preparare figure pronte a entrare nel mondo del lavoro. “Investire sulle competenze – conclude Scalabrin – è oggi la priorità per non disperdere il potenziale del turismo veneziano e garantire uno sviluppo duraturo alla nostra città”.
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