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Sanità locale

A Lonigo inaugurato il nuovo Ospedale di Comunità: un passo avanti per portare cure e servizi più vicini ai cittadini

24 posti letto e ambulatori pronti ad accogliere pazienti anziani e cronici, confermando gli investimenti della Regione Veneto sul territorio e il sostegno alle famiglie

L'assessore Lanzarin al taglio del nastro

L'assessore Lanzarin al taglio del nastro

La sanità vicentina si arricchisce di una nuova struttura: oggi è stato inaugurato l’Ospedale di Comunità di Lonigo, frutto di un investimento di 2,2 milioni di euro e di una ristrutturazione completa di un’ala del secondo piano dell’ospedale locale. L’inaugurazione ha visto la partecipazione dell’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, del Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, del sindaco Pierluigi Giacomello, della direttrice generale dell’Ulss 8 Berica Patrizia Simionato e di numerosi sindaci del territorio.

La struttura, dotata di 24 posti letto distribuiti in 13 stanze singole e doppie, bagni assistiti per facilitare gli ospiti con difficoltà motorie e due ambulatori, nasce per offrire un supporto concreto a chi non necessita di ricovero ospedaliero urgente, ma non può essere curato adeguatamente a casa. “Solo un paio di settimane fa – ha ricordato Lanzarin – abbiamo inaugurato a Lonigo la Casa della Comunità, e oggi questo nuovo ospedale rappresenta un ulteriore passo della Regione per avvicinare i servizi sanitari alle persone, senza tagliare nemmeno uno dei 68 ospedali già operativi in Veneto”.

Il nuovo reparto è stato realizzato con lavori importanti: demolizione parziale del vecchio reparto, nuove pareti leggere, pavimenti in PVC, controsoffitti e serramenti rinnovati, per garantire comfort e sicurezza ai pazienti. L’Ospedale di Comunità entra così a pieno titolo nella rete territoriale, svolgendo un ruolo chiave nella continuità assistenziale e offrendo un supporto prezioso soprattutto ad anziani e persone con patologie croniche.

Lanzarin ha voluto anche ringraziare il personale sanitario: “Senza il loro impegno non sarebbe stato possibile ridurre le liste d’attesa e migliorare l’assistenza, soprattutto per patologie diffuse tra gli anziani come la cataratta. Sappiamo che trovare figure professionali qualificate non è semplice, ma lavoriamo quotidianamente per rafforzare il personale con finanziamenti e concorsi continui”.

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