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05.09.2025 - 16:58
È ormai impossibile passeggiare tra i ponti e le calli di Venezia senza sentire, in qualche video virale, la voce ferma e inconfondibile di Monica Poli: “Attenzione, pickpocket!”. Una frase diventata tormentone, un grido d’allarme che ha fatto il giro del mondo, trasformandola da attivista locale a simbolo internazionale della lotta ai borseggi. Ma chi è davvero Monica Poli, la donna dietro all’audio più celebre del web?
“Faccio parte del Comitato Cittadini Non Distratti da molti anni”, racconta Monica. “Noi non facciamo giustizia sommaria, noi segnaliamo, preveniamo, proteggiamo. Ma servirebbero più presidi, più occhi attenti. Le bande lo sanno che qui possono rubare indisturbate”.
Monica parla con l’urgenza di chi vive la città ogni giorno. “Le borseggiatrici storiche ora si sono spostate a Milano e Firenze. Al loro posto sono arrivate nuove leve, accompagnate da uomini, in aumento. La strategia è cambiata: si spingono fino all’Arsenale e ai Giardini della Biennale. E non si fermano mai. Di notte, fino a mezzanotte, agiscono indisturbati”.
Gli audio virali non sono solo spettacolo: nascono da un’esasperazione profonda. “Mi è capitato di essere aggredita, più volte. Sono famiglie intere, organizzazioni criminali che sfruttano i bambini e le gravidanze per evitare il carcere. Non si tratta di piccoli furti, è un sistema”.
Monica si dice amareggiata per le istituzioni: “Anche quando si riesce a prenderli in flagranza, l’arresto non viene convalidato. Obbligo di firma, poi di nuovo liberi. Le forze dell’ordine fanno il possibile, ma con le mani legate. E Venezia è un labirinto: conoscono meglio loro i vicoli di noi veneziani”.
Un tempo, racconta, due guardie giurate presidiavano Piazzale Roma dalle 18 alle 24. “Funzionava. Ma oggi sono troppe le zone scoperte. I pontili, le macchinette dei biglietti, l’arrivo dei bus notturni... Ci servono almeno due guardie in più solo per la ferrovia”.
La sua proposta è chiara: “I soldi del ticket d’accesso usiamoli per la sicurezza. Ne ho già parlato pubblicamente. Non basta fare qualcosa per mettersi in mostra. Servono misure serie, coordinate, durature”.
Intanto Monica continua. Gira per la città con il telefono in mano, pronta a urlare il suo “Attenzione pickpocket!”, ripresa dai turisti, ammirata da mezzo mondo. E conclude: “Abbiamo cambiato il logo, ora siamo anche su YouTube e Instagram. La nostra voce cresce. Ma non basta diventare virali, serve cambiare davvero le cose”.
Riccardo Musacco
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