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Il paradosso Padovano

Studiano al Liceo, ma le imprese cercano tecnici: il paradosso formativo del Padovano

Nel 2025/26 aumentano le iscrizioni ai Licei, ma il mondo del lavoro punta sulla formazione tecnico-professionale. CNA Padova e Rovigo: "Serve orientamento realistico, il futuro passa anche dalle botteghe"

Studiano al Liceo, ma le imprese cercano tecnici: il paradosso formativo del Padovano

Foto di repertorio

I numeri parlano chiaro: anche per l’anno scolastico 2025/26 i giovani padovani (e le loro famiglie) scelgono in massa i Licei. Ma chi offre lavoro guarda altrove. Mentre i percorsi più teorici continuano a crescere nelle preferenze degli studenti, le imprese del territorio vanno in cerca di profili tecnici e professionali, sempre più rari.

È quanto emerge dal nuovo report del Centro Studi CNA Padova e Rovigo, basato su dati ufficiali del Ministero dell’Istruzione e dell’USR Veneto incrociati con il sistema informativo Excelsior di Unioncamere.

I numeri confermano il trend degli ultimi anni. Delle 7.291 preiscrizioni online alle scuole superiori padovane, il 49,2% riguarda i Licei, in crescita dello 0,8% rispetto all’anno precedente. Gli Istituti Tecnici si fermano al 40,1%, in calo dello 0,8%. Ancora più bassa la percentuale per i Professionali quinquennali (10,4%, -0,1%), mentre solo lo 0,3% degli studenti ha scelto un percorso triennale di formazione, dato ben al di sotto della media regionale (0,8%).

Il problema è che la scuola sembra seguire una direzione opposta rispetto a quella del mercato. Secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi CNA Padova e Rovigo, nel periodo agosto-ottobre 2025 le imprese hanno mostrato un interesse crescente per candidati con qualifica professionale (+0,7% rispetto allo stesso periodo del 2024), per diplomati ITS (+0,8%) e persino per chi ha solo la scuola dell’obbligo (+1,6%). In netto calo, invece, le richieste di candidati con laurea (-2,4%) e con diploma liceale (-0,6%).

“Mi domando quanto queste scelte scolastiche siano ancora condizionate da un’idea, forse superata, che il Liceo sia l’unica via per un futuro di successo”, osserva Luca Montagnin, presidente di CNA Padova e Rovigo. “Capisco ogni genitore che vuole il meglio per i propri figli, ma sono convinto che la formazione tecnica possa offrire percorsi altrettanto validi, sia sotto il profilo professionale che umano. Dai percorsi tecnico-professionali nascono gli imprenditori di domani: quelli che avviano nuove attività, ma anche quelli che prendono in mano aziende già esistenti e le portano avanti”.

Montagnin evidenzia inoltre il ruolo fondamentale della formazione tecnica in un momento storico segnato da un delicato passaggio generazionale all'interno delle imprese. “Non sono solo i figli degli imprenditori a raccogliere il testimone. Spesso sono collaboratori interni, tecnicamente preparati e affidabili, a prendere le redini di aziende che rappresentano un patrimonio per l’intero territorio”.

Ma la questione non riguarda solo le scelte personali. Il disallineamento tra scuola e mondo del lavoro è diventato una questione pubblica, che rischia di compromettere la competitività delle imprese e il futuro dei giovani.

“Non possiamo attribuire la responsabilità della carenza di personale solo alle famiglie – conclude Montagnin – ma un orientamento scolastico più realistico potrebbe aiutare a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Inoltre, garantirebbe ai ragazzi opportunità concrete, in percorsi che non hanno nulla da invidiare, in termini di realizzazione e autonomia, a quelli più tradizionali”.

Secondo i dati Excelsior, la difficoltà di reperimento del personale va dal 71,6% per i profili ITS al 50,7% per quelli con la sola scuola dell’obbligo. A questa criticità contribuiscono fattori strutturali, come il calo demografico e la rapida evoluzione delle competenze richieste dalle tecnologie. Ma è evidente che anche le scelte scolastiche, se meglio orientate, possono fare la differenza.

Il messaggio è chiaro: per garantire sviluppo economico, mobilità sociale e occupazione giovanile, serve superare i pregiudizi culturali e rimettere al centro la formazione tecnica e professionale. Il futuro passa anche – e sempre di più – dalle mani di chi sa fare.

Dati sintetici (Padova, preiscrizioni 2025/26):

  • Licei: 49,2% (+0,8%)

  • Istituti Tecnici: 40,1% (-0,8%)

  • Professionali quinquennali: 10,4% (-0,1%)

  • Formazione triennale: 0,3% (+0,1%)

Richieste delle imprese (agosto-ottobre 2025):

  • Qualifica FP: +0,7%

  • ITS: +0,8%

  • Scuola dell’obbligo: +1,6%

  • Laureati: -2,4%

  • Diplomati liceali: -0,6%

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