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Grest 2025 Chiesanuova

Grest 2025: Chiesanuova riscopre la bellezza della comunità tra giochi, sorrisi e fede

Conclusa l’esperienza estiva alla parrocchia di Santa Maria Assunta. Oltre 200 bambini, 70 animatori e un messaggio forte: la parrocchia è casa, accoglienza e crescita condivisa

Grest 2025: Chiesanuova riscopre la bellezza della comunità tra giochi, sorrisi e fede

Foto dell'evento

C’è un momento dell’anno in cui la parrocchia di Santa Maria Assunta si trasforma in un piccolo villaggio dell’entusiasmo, dove ogni angolo respira amicizia, energia, cura e fede. È il Grest, e l’edizione 2025 — chiusasi venerdì 5 settembre — ha riconfermato il suo ruolo centrale nella vita del quartiere, diventando per due settimane il cuore pulsante della comunità.

A ispirare le attività di quest’anno è stato il tema “Nexus – Un’estate di Gioia e Speranza”, un invito a coltivare relazioni autentiche e durature, attraverso il gioco, la preghiera e la condivisione quotidiana.

La risposta è stata straordinaria: 220 bambini e ragazzi tra i 6 e i 14 anni, affiancati da 72 animatori delle scuole superiori e 5 giovani universitari dello staff, hanno dato vita a un vero e proprio laboratorio di umanità, cresciuto giorno dopo giorno grazie alla dedizione di decine di volontari, catechisti, genitori e sacerdoti.

Oltre il divertimento: un percorso educativo condiviso

Non solo giochi, ma un progetto educativo profondo: il Grest ha proposto un’alternanza di momenti ludici, laboratori, attività all’aperto e tempi di riflessione e preghiera. Il tutto con un unico obiettivo: insegnare ai più piccoli – e anche ai grandi – che la gioia vera nasce da legami sinceri e dalla capacità di sperare anche nei momenti difficili.

Tra le iniziative più partecipate: una biciclettata al Parco degli Alpini a Montà, in collaborazione con la Polizia Locale per garantire la sicurezza, una caccia al tesoro tra le vie del quartiere e una coinvolgente gita all’Oasi Rossi di Santorso, nel vicentino.

“Un’estate di grazia”: il grazie di don Marco e delle famiglie

Don Marco Baggio, 26 anni, da poco nominato vicario parrocchiale, ha commentato con parole colme di gratitudine:

“Sono state due settimane di grazia. La nostra parrocchia è diventata casa per tanti, un luogo dove ci si è sentiti accolti, accompagnati, parte di qualcosa di bello. È questo il volto della Chiesa che desideriamo: aperta, viva, familiare.”

Una visione condivisa da molte famiglie. Come racconta Elena, mamma di due bambine:

“Per le mie figlie il Grest è un appuntamento atteso tutto l’anno. Quest’anno ho respirato un clima di vera armonia. Gli animatori, gli adulti, i sacerdoti: tutti hanno contribuito a far sentire ogni bambino accolto. È stato come vivere in una grande famiglia.”

Giovani protagonisti: “Abbiamo imparato a prenderci cura degli altri”

Ma il cuore pulsante del Grest sono loro, gli animatori e le animatrici, che con passione, fantasia e impegno hanno reso ogni giornata speciale.

Ester, 14 anni, capitana della squadra blu, ha raccontato con emozione:

“All’inizio avevo paura di non essere all’altezza, ma col tempo ho imparato cosa significa guidare con gentilezza e ascolto. I bambini ti guardano con fiducia: non c’è regalo più grande.”

Per Riccardo, 17 anni, è stata un’occasione per crescere:

“Quest’anno ho avuto maggiori responsabilità e mi sono sentito davvero parte del progetto. Il Grest insegna tanto, anche cose che non si imparano sui banchi di scuola: leadership, collaborazione, empatia.”

Sofia, 18 anni, ha sottolineato il valore del gruppo:

“Il vero successo è stato il clima di fiducia tra noi animatori. Ogni sorriso, ogni gesto condiviso ha costruito quella sensazione di comunità che porteremo con noi per tutto l’anno.”

E per Francesca, 20 anni, membro dello staff organizzativo, è stato un cammino intenso, ma prezioso:

“È stato un anno diverso, con nuove sfide. Ma abbiamo creato uno spazio sicuro, in cui potersi esprimere senza timori. È questo che vogliamo: una comunità che cresce insieme, passo dopo passo.”

La festa finale: un abbraccio collettivo

La serata conclusiva — con la premiazione delle squadre, canti, video e un momento di preghiera condiviso con i genitori — ha raccolto oltre 500 partecipanti, trasformando il sagrato in un abbraccio collettivo.

L’esperienza del Grest si chiude con cuori pieni, sorrisi accesi e la consapevolezza che, a Chiesanuova, la parrocchia non è solo un luogo: è casa. E quando i bambini chiedono “Quando inizia il prossimo Grest?”, significa che qualcosa di buono è stato seminato.

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