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Sessualità e salute

Lotta all’HIV in Veneto: nuove strategie e farmaci innovativi per garantire prevenzione e accesso equo alle cure

Dalle nuove diagnosi in aumento alle prospettive della PrEP iniettabile, esperti e strutture sanitarie puntano a rendere più semplice e capillare la prevenzione

L’incontro “HIV: uno scenario in continua evoluzione. La rivoluzione della PrEP e prospettive future”

L’incontro “HIV: uno scenario in continua evoluzione. La rivoluzione della PrEP e prospettive future”

Aumentano anche in Veneto le nuove diagnosi di HIV e cresce la trasmissione attraverso rapporti eterosessuali. Nel 2023, a livello nazionale, sono state segnalate 2.349 nuove infezioni, pari a circa 4 casi ogni 100.000 residenti, con un totale stimato di 140.000 persone conviventi con il virus. Nonostante i progressi della medicina abbiano trasformato l’HIV da malattia mortale a condizione cronica gestibile, l’infezione continua a circolare soprattutto per via sessuale.

L’attenzione degli esperti si concentra oggi sulla PrEP, la profilassi pre-esposizione, farmaco preventivo che riduce di quasi il 90% il rischio di contagio tra chi ha comportamenti a rischio. Pur essendo dimostrata la sua efficacia e recentemente approvate nuove formulazioni iniettive a lunga durata, in Veneto e in Italia il suo utilizzo resta limitato. Tra le principali difficoltà: pochi centri autorizzati a distribuirla, scarsa consapevolezza tra operatori e cittadini e persiste uno stigma sociale.

Durante la ‘Summer School di Venezia’, Motore Sanità ha organizzato l’incontro “HIV: uno scenario in continua evoluzione. La rivoluzione della PrEP e prospettive future”, con il contributo di VIIV Healthcare e Gilead. L’obiettivo è capire come rivedere i percorsi di cura, programmare meglio le risorse e garantire a tutta la popolazione veneta un accesso equo alle nuove terapie preventive.

“Oggi la PrEP rappresenta una frontiera indispensabile per fermare la trasmissione dell’HIV e tutelare la salute pubblica – spiega Anna Maria Cattelan, Direttore UOC Malattie Infettive AOU Padova –. Con la versione iniettabile, una somministrazione ogni due mesi garantisce protezione costante, riduce ansia e dimenticanze, e rende la prevenzione discreta e più efficace. Investire in informazione, formazione e campagne di sensibilizzazione significa abbattere stigma e disuguaglianze e avvicinarci a un futuro libero dall’HIV”.

Anche Giovanni Cenderello, Direttore Malattie Infettive ASL-1 Imperiese e Presidente SIMIT Regione Liguria, sottolinea l’urgenza di autorizzare presto i farmaci iniettabili: “L’adozione di questa nuova opportunità profilattica avrà un impatto significativo sull’organizzazione dei servizi, ma gli infettivologi sono pronti a raccogliere questa sfida per la popolazione”.

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