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Politica
15.09.2025 - 04:35
Castelfranco Veneto
Nell’ultimo consiglio comunale, le minoranze hanno votato contro l’approvazione del piano urbanistico per l’ex-Fracarro. Una contrarietà non dovuta al progetto in sé, quanto alle modalità con le quali la giunta Marcon ha affrontato un piano così articolato e complesso, come ricordato da Sebastiano Sartoretto (Castelfranco Merita), che non esita a parlare di irresponsabilità da parte della maggioranza e di «prova muscolare di Marcon», che ha negato la possibilità di un accordo condiviso.
I consiglieri di opposizione hanno infatti sottolineato come siano almeno 5 anni che si parla di questo progetto, ma che il consiglio non sia mai stato informato a sufficienza. Negli ultimi 7 mesi sono state convocate solamente due commissioni, una a febbraio e una il 1° settembre, a pochi giorni dal voto. Inoltre, lamentano le minoranze, nessuna delle osservazioni presentate durante la commissione di febbraio sarebbe stata recepita dall’amministrazione.
«Questo progetto è il frutto di una negoziazione solo tra la giunta comunale e i privati proponenti, senza che fossero ascoltate le minoranze» tuona Alessandro Boldo (Castelfranco Merita).
In consiglio le minoranze hanno dunque richiesto la sospensione della votazione, come espresso da Gianni Fiscon (Castelfranco Civica): «Consiglio di ritirare l’approvazione del piano urbanistico e convocare al più presto una nuova commissione, in modo da arrivare con un piano modificato e concordato in tempi celeri». Proposta tuttavia bocciata dalla maggioranza.
Commenta Luciano Dussin (Lega): «Spiace che le minoranze si arrocchino sul no a prescindere, trovando le scuse più svariate ed insostenibili. Ricordo che c’è l’urbanistica ideale e quella regolata dalle leggi, e una buona amministrazione deve cercarne il giusto equilibrio». (l.s.)
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