Scopri tutti gli eventi
Attualità
12.09.2025 - 14:13
Foto di repertorio
L’estate è finita e con settembre torna puntuale il desiderio di rimettersi in forma, magari per smaltire gli eccessi delle vacanze tra aperitivi e grigliate. Ma attenzione: la ripresa dell’attività fisica dopo un periodo di pausa richiede prudenza, metodo e ascolto del proprio corpo. Forzare i tempi può trasformare i buoni propositi in infortuni.
A lanciare l’allarme è Matteo Sabbadin, fisioterapista e dottore in Scienze Motorie, esperto di rieducazione motoria e posturale al Poliambulatorio Synlab Cemes di Padova, che spiega come affrontare correttamente la ripresa sportiva post-ferie.
«Riprendere non è come iniziare da zero, ma non significa tornare in campo come se nulla fosse – sottolinea Sabbadin –. Se la pausa è stata breve, bastano due o tre settimane di attività graduale per ritrovare la forma. Ma se si parte da zero o dopo mesi di inattività, il corpo ha bisogno di almeno otto settimane per adattarsi».
Sabbadin evidenzia che i tempi variano in base a stato di salute, livello di allenamento, caratteristiche individuali, propensione agli infortuni, tecnica di movimento e ambiente sportivo. «Il primo errore – aggiunge – è pensare di essere dove ci si era lasciati, riprendendo con lo stesso ritmo e intensità. Questo aumenta enormemente il rischio di farsi male».
Tra i rischi più comuni in fase di ripartenza ci sono tendinopatie e lesioni muscolari. I muscoli si adattano più rapidamente allo sforzo e inviano segnali evidenti, come stanchezza o dolore. I tendini invece “ingannano”: sembrano reggere lo sforzo durante l’attività, ma manifestano il dolore solo il giorno dopo.
«È il cosiddetto effetto “warm-up” – spiega Sabbadin –. Il tendine riscaldato può sembrare asintomatico, ma non significa che stia reagendo bene al carico. Per questo bisogna sempre calibrare bene l’intensità, il volume e la frequenza degli allenamenti».
Un altro strumento prezioso è la valutazione posturale e funzionale preventiva, spesso sottovalutata. «Serve per stabilire un punto di partenza reale, individuare squilibri, predisposizioni agli infortuni e impostare un piano su misura per ogni persona. Allenarsi in modo personalizzato è l’unico modo sicuro per ottenere benefici e ridurre i rischi».
Non avere fretta: ascolta il tuo corpo e accetta i suoi tempi.
Evita il “tutto e subito”: volume e intensità vanno aumentati gradualmente.
Attenzione ai tendini: il dolore post-attività può essere un campanello d’allarme.
Valutazione posturale prima di iniziare: ti aiuterà a prevenire infortuni.
Chiedi aiuto a un professionista: un fisioterapista o un preparatore può fare la differenza.
Edizione
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516