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Diritti dei lavoratori
12.09.2025 - 17:42
Locandina del progetto
Si è chiuso con successo “Common Ground – Azioni interregionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo e sostegno alle vittime”, progetto finanziato dal Ministero del Lavoro con fondi europei, che ha coinvolto Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria e Friuli-Venezia Giulia, insieme ad Anci Next e Anci Veneto. L’iniziativa ha puntato a proteggere i cittadini più vulnerabili e promuovere un lavoro dignitoso, sicuro e rispettoso dei diritti.
Nel territorio veneto sono state raggiunte 4.000 persone, tra cittadini extra UE regolari e irregolari, molte delle quali potenzialmente a rischio sfruttamento. Di queste, oltre 900 hanno partecipato a percorsi di accompagnamento multidisciplinare, con supporto di operatori sociali, mediatori culturali e case manager. Tra i servizi attivati, 279 persone hanno ricevuto sostegno socioeducativo, 187 supporto sanitario, 21 assistenza psicologica, mentre più di 500 hanno avuto consulenze legali o accesso a percorsi socio-lavorativi. Non sono mancati aiuti concreti per l’abitare e strumenti di inclusione come il Voucher per il Lavoro Rafforzato, che ha permesso avvio di laboratori e tirocini presso enti accreditati regionali.
Un punto chiave è stato il rafforzamento dei Centri per l’Impiego del Veneto. Grazie a sei esperti provinciali, sono stati condotti 385 colloqui individuali e 36 laboratori di gruppo, con linee guida operative per individuare e affrontare situazioni di sfruttamento. Inoltre, corsi gratuiti per il personale comunale hanno coinvolto circa 1.000 dipendenti, con focus su legalità, tutele dei lavoratori e anticorruzione.
Anche la formazione universitaria ha avuto un ruolo centrale. L’Università di Verona, in collaborazione con Padova, IUSVE di Venezia e Regione Veneto, ha promosso il corso “Multiagency Advanced Training Programme”, che ha coinvolto oltre 120 professionisti del pubblico e del terzo settore, offrendo competenze pratiche per affrontare lo sfruttamento lavorativo.
Il progetto ha infine promosso ricerca, laboratori culturali e attività di sensibilizzazione con 86 associazioni di migranti del territorio, producendo strumenti operativi e materiali informativi multilingue per rafforzare le competenze dei servizi e garantire un’interazione efficace con cittadini stranieri.
“Common Ground – ha spiegato l’assessore Manuela Lanzarin – ha rafforzato il nostro impegno per il lavoro dignitoso, la legalità e i diritti. Abbiamo sperimentato modelli innovativi, coinvolto università e cooperative, e costruito percorsi concreti per chi vive situazioni di vulnerabilità. Questa esperienza dimostra che solo la collaborazione tra istituzioni, terzo settore e comunità locali può contrastare lo sfruttamento e restituire dignità alle persone.”
Per il presidente di Anci Veneto, Mario Conte, il progetto lascia un modello replicabile, che punta su collaborazione, formazione continua e attenzione alla persona, rappresentando una solida base per future politiche di tutela del lavoro nel territorio veneto.
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