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Alzheimer e pesticidi, Zanoni attacca la Regione: "Piano incompleto, ignorata la prevenzione"

Il consigliere regionale AVS accusa la Giunta Zaia: “Tagli ai controlli e veleni nei campi. Così si mette a rischio la salute dei veneti.”

Alzheimer e pesticidi, Zanoni attacca la Regione: "Piano incompleto, ignorata la prevenzione"

Foto di repertorio

Un piano triennale per l’Alzheimer che ignora del tutto il tema della prevenzione ambientale. È questa l’accusa lanciata dal consigliere regionale Andrea Zanoni, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra (AVS), che non ha risparmiato critiche alla Giunta Zaia e all’assessora alla Sanità Manuela Lanzarin, dopo la presentazione del nuovo programma regionale sull’Alzheimer.

«Non si può parlare di salute pubblica senza affrontare le vere cause ambientali delle malattie neurodegenerative», tuona Zanoni. «L’assessora Lanzarin denuncia giustamente la drammatica cifra di 70.000 malati di Alzheimer in Veneto nel 2024, ma evita accuratamente di nominare uno dei principali responsabili: i pesticidi

Zanoni sottolinea come il Veneto detenga il primato nazionale per consumo di pesticidi, con quasi 16 milioni di chili distribuiti nel 2023: una media di 3,29 kg per abitante, che arriva a picchi di 5,4 kg a Treviso e 6,75 kg a Verona. Aree, queste, dove si registra il consumo pro capite più alto d’Italia.

Il consigliere cita anche studi della Società Italiana di Neurologia che evidenziano i legami tra pesticidi – in particolare il glifosato, diserbante largamente usato anche nei centri urbani – e patologie come Alzheimer e Parkinson. A confermare i rischi anche le indagini condotte da INAIL e SPISAL, che hanno individuato malattie professionali legate all’esposizione a queste sostanze.

Altro punto critico, secondo Zanoni, riguarda il crollo dei controlli sanitari. «In provincia di Treviso, i controlli dell’ULSS 2 sull’uso dei fitofarmaci sono crollati dell’83,7% tra il 2014 e il 2022, passando da 178 a soli 29. Anche a Verona, l’ULSS 9 ha registrato un calo del 58%. È assurdo parlare di prevenzione sanitaria e allo stesso tempo ridurre la sorveglianza ambientale.»

Il consigliere chiude con un appello diretto alla Regione: «Serve un cambio di rotta. Non possiamo continuare a difendere un modello agricolo obsoleto e tossico che mette a rischio la salute pubblica. Se la Regione non agisce sulle cause, il numero di malati continuerà ad aumentare. Basta ipocrisie: servono azioni concrete, meno pesticidi e più agricoltura biologica. La salute dei veneti non può più aspettare.»

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