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15.09.2025 - 09:38
Foto di repertorio
La pesca nel Delta del Po sta attraversando una delle sue crisi più gravi degli ultimi decenni. È quanto emerso dalla visita effettuata da una delegazione del Partito Democratico al Consorzio delle cooperative dei pescatori di Scardovari, per fare il punto sulla gestione del granchio blu e sulle ricadute economiche sulle imprese locali.
Presenti all'incontro il segretario provinciale del PD Angelo Zanellato e le consigliere comunali Serena Negri e Silvia Siviero, che hanno raccolto il grido d’allarme dei rappresentanti del Consorzio, Paolo Mancin e Michele Passarella.
Il quadro apparso è particolarmente critico: ogni giorno i pescatori raccolgono una quantità consistente di granchi blu, ma solo una parte – circa 50 quintali – viene effettivamente avviata alla lavorazione per uso alimentare. Il resto, in mancanza di una filiera strutturata, viene smaltito come rifiuto.
Sul piano economico, nonostante il Consorzio abbia ricevuto un contributo specifico per coprire le spese di smaltimento, ai pescatori non è stato ancora destinato alcun ristoro diretto. Il disagio è acuito dal confronto con quanto accade nella vicina Emilia-Romagna, dove la Regione ha stanziato fondi propri per intervenire a sostegno del settore. In Veneto, invece, non si è ancora visto alcun intervento concreto.
Secondo quanto riferito dalla delegazione PD, oltre 500 pescatori avrebbero già restituito i propri permessi di pesca, e almeno altri 200 sarebbero pronti a farlo. La motivazione principale sarebbe l’impossibilità di coprire i costi dell’attività in assenza di un reddito stabile.
La mancata dichiarazione dello stato di calamità, il blocco dei mutui mai attivato e i finanziamenti diretti mai arrivati sono stati indicati come alcuni dei fattori che stanno aggravando la crisi. La recente decisione del presidente regionale Luca Zaia di non approvare il bilancio regionale, inoltre, rischia di bloccare ulteriormente l’erogazione di risorse, rendendo ancora più complicato qualsiasi intervento.
Durante l’incontro è emersa anche la possibilità di avviare una collaborazione con un’azienda dello Sri Lanka, che si sarebbe detta interessata a cucinare i granchi in loco per poi trasferire il prodotto nel Paese asiatico per la lavorazione. Una proposta che, sebbene ancora tutta da valutare, potrebbe rappresentare una strada alternativa per dare valore commerciale al prodotto.
Non sono mancati però segnali positivi. Il progetto Flupsy, dedicato all’allevamento e all’ingrasso delle larve di vongola, sta dando risultati incoraggianti. Secondo quanto riferito dal Consorzio, questa iniziativa potrebbe portare a una significativa riduzione della dipendenza dall'acquisto di seme estero, aprendo prospettive interessanti per il rilancio dell’attività.
I consiglieri presenti hanno espresso l’intenzione di continuare a stimolare l’amministrazione comunale affinché esca da una posizione giudicata troppo subordinata nei confronti della politica regionale e nazionale.
Zanellato, da parte sua, ha sottolineato la necessità di un maggiore impegno in termini di programmazione e ricerca nel settore della pesca. Secondo il segretario PD, non si può più pensare che le lagune del Delta vivano soltanto grazie ai fondi europei, ma serve un'attenzione strutturale simile a quella che ha permesso al settore vitivinicolo del Veneto di crescere e consolidarsi.
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