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Sanità d’eccellenza a Verona: eseguita la prima tiroidectomia robotica d’Europa

All’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda interventi pionieristici con il sistema Da Vinci Single Port

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Foto di repertorio

Un passo storico per la chirurgia endocrina in Europa è stato compiuto all’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda, dove sono stati effettuati i primi due interventi europei di tiroidectomia robotica mini-invasiva attraverso la tecnologia Da Vinci Single Port, un’evoluzione tecnologica che segna una svolta nella chirurgia della tiroide.

L’operazione, senza precedenti nel continente, è il frutto di un’importante sinergia tra il professor Gabriele Materazzi, direttore della Chirurgia Endocrina dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Pisa, e il dottor Andrea Casaril, responsabile dell’Endocrinochirurgia presso il nosocomio veronese.

Una sola incisione, massima precisione

La grande innovazione risiede nella tecnica a singolo accesso robotico, mai sperimentata prima in Europa per la rimozione della tiroide. Il sistema Da Vinci Single Port consente al chirurgo di operare tramite un unico braccio meccanico, al cui interno sono integrati una videocamera tridimensionale in alta definizione e tre strumenti chirurgici miniaturizzati, manovrati a distanza con estrema precisione.

Questa tecnologia, già rivoluzionaria in altri ambiti della chirurgia robotica, offre un controllo accuratissimo delle strutture anatomiche più delicate, come i nervi laringei, riducendo al minimo i rischi e migliorando significativamente l’outcome post-operatorio.

Due pazienti operate, dimesse in 24 ore

I due interventi sono stati eseguiti su giovani donne affette da tumore tiroideo, entrambe dimesse il giorno successivo all’operazione. Il recupero rapido è solo uno dei numerosi benefici: l’assenza di cicatrici visibili, grazie al singolo accesso in sede non cervicale, rappresenta un progresso sia dal punto di vista clinico che estetico.

Un nuovo orizzonte per la chirurgia endocrina

“La chirurgia robotica a singolo port rappresenta il futuro dell’endocrinochirurgia – ha commentato il professor Materazzi – perché permette interventi altamente sicuri, precisi e rispettosi dell’anatomia del paziente".

Soddisfazione anche da parte del dottor Casaril: “Essere pionieri in Europa nell’applicazione di questa tecnologia è motivo d’orgoglio, ma soprattutto è una buona notizia per i pazienti: meno dolore, recuperi più rapidi e risultati visibili anche sul piano estetico".

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