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La novità inclusiva
17.09.2025 - 12:46
Il giardino terapeutico
È stato inaugurato con una cerimonia solenne il giardino terapeutico destinato a persone con autismo, realizzato dai Giardinieri di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana nel brolo del Monastero cistercense di San Giacomo di Veglia, a Vittorio Veneto. Un progetto innovativo che nasce con l'intento di offrire uno spazio di cura e inclusione, grazie alla sinergia tra natura, scienza, e interventi artigiani. L'inaugurazione è avvenuta il 17 settembre, alla presenza del vescovo diocesano monsignor Riccardo Battocchio, al termine del convegno dal titolo “La cura passa anche dagli spazi verdi”.
Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa, spiegando che «questo progetto unisce natura, scienza, sapere artigiano, interdisciplinarità e azione sociale, dimostrando il valore di una comunità che sa fare rete e collaborare». Il giardino, infatti, è il risultato di una rete di collaborazioni tra istituzioni pubbliche e private, tra cui la Fondazione Architettura Treviso, l'AULSS 2 Marca Trevigiana, la cooperativa “Terra Fertile” e l’istituto bancario Volksbank, che ha finanziato l’iniziativa insieme ad EBAV.
Il giardino si propone di diventare un luogo di inclusione sociale dove i giovani affetti da disturbo dello spettro autistico possono ritrovare un contesto naturale e stimolante, progettato per favorire il loro benessere psicofisico. «Questa iniziativa non solo offre un luogo di cura, ma promuove anche l’autonomia e l’integrazione delle persone con disabilità», ha aggiunto Luca Cazziolati, presidente dei Giardinieri di Confartigianato. «Il giardino terapeutico rappresenta la prima fase di un progetto più ampio che mira a creare una rete di spazi simili nella Marca Trevigiana, dedicati a diverse fragilità».
Il progetto ha visto il contributo di Giuseppe Cangalori, presidente della Fondazione Architettura Treviso, che ha evidenziato la “multidisciplinarità” e la “collaborazione orizzontale” come elementi fondanti del successo dell’iniziativa. «Abbiamo lavorato insieme a più mani», ha dichiarato Cangalori, «con il fine di costruire non solo un giardino, ma anche un’opportunità di crescita e socializzazione per chi vive situazioni di difficoltà. Ogni elemento del progetto è stato pensato per rispettare e valorizzare il territorio e le persone».
Il giardino terapeutico non è solo un “luogo fisico”, ma un simbolo di solidarietà e rigenerazione sociale. Massimo Ciacchi, presidente della cooperativa “Terra Fertile”, ha enfatizzato il valore di questa collaborazione: «Il giardino terapeutico non è solo un progetto di cura, ma un esempio concreto di come la comunità possa unirsi per creare qualcosa di positivo per tutti».
Vittorio Pucella, direttore dell’area Treviso e Pordenone di Volksbank, ha espresso grande soddisfazione per il sostegno dato al progetto, confermando che «la creazione di giardini terapeutici è una delle modalità più efficaci per promuovere il benessere delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, con effetti positivi sulla loro salute e sulla qualità della vita».
Questo giardino, con la sua natura rigenerativa, si inserisce nel più ampio movimento che promuove l’accesso a spazi verdi come strumenti terapeutici e sociali, proponendosi come un modello da replicare in altre aree. La collaborazione tra istituzioni e realtà locali dimostra come il lavoro in rete possa generare progetti capaci di apportare un reale cambiamento nel tessuto sociale e nel miglioramento della vita quotidiana delle persone più vulnerabili.
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