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Sicurezza urbana

Boron sull’Arcella: “Più controlli sul territorio, ma senza ghettizzare i quartieri della città”

Il consigliere regionale del Gruppo Misto critica la “zona rossa” attorno alla stazione di Padova: “La sicurezza è un problema diffuso, servono interventi in tutti i quartieri e ascolto dei cittadini e dei commercianti”

Il consigliere regionale Fabrizio Boron (Gruppo Misto)

Il consigliere regionale Fabrizio Boron (Gruppo Misto)

La sicurezza resta al centro del dibattito cittadino, soprattutto dopo la decisione di proseguire la sperimentazione della cosiddetta “zona rossa” attorno alla stazione ferroviaria. A intervenire è il consigliere regionale Fabrizio Boron (Gruppo Misto), che invita a non usare etichette che rischiano di marchiare interi quartieri.

“Chi conosce Padova sa quali sono i veri problemi e cosa serve alla città – afferma Boron –. Non bastano dichiarazioni roboanti sui giornali, bisogna confrontarsi ogni giorno con i cittadini e con i commercianti, che vivono sulla propria pelle le difficoltà quotidiane. Parlare di zone pericolose con colori e definizioni che richiamano al rischio non aiuta: significa solo ghettizzare, quando invece servono azioni diffuse e mirate”.

Il consigliere sottolinea come la sicurezza debba riguardare l’intero territorio padovano, dall’Arcella alla Guizza, da Chiesanuova ai Forcellini: “Le forze dell’ordine lavorano con costanza in ogni quartiere. La città va difesa tutta, non a macchia di leopardo”.

Boron ricorda anche le posizioni già espresse da Forza Italia Padova negli scorsi mesi, in dialogo con la Prefettura e con le categorie economiche: “La sicurezza si costruisce ascoltando chi vive e lavora in questi contesti. Isolare l’Arcella oggi, o un altro quartiere domani, mette a rischio non solo la serenità dei residenti ma anche il commercio e il valore degli immobili”.

Un richiamo, insomma, a un approccio più unitario e meno “a zone”, perché – conclude Boron – “Padova non può essere divisa, va protetta tutta”.

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