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Sanità locale
23.09.2025 - 11:38
L'assessore Lanzarin al taglio del nastro
Sotto la pioggia torrenziale che ha sancito la fine dell'estate metereologica, è stata inaugurata la nuova Casa della Comunità dell'Alta Padovana. Carmignano di Brenta accoglie con entusiasmo questo importante passo avanti nell'ambito dei servizi al cittadino e dell'assistenza socio-sanitaria.
La struttura, fortemente voluta dall'Ulss 6, è stata realizzata grazie a un investimento da 1.3 milioni di euro e offre 1000 metri quadrati di servizi sanitari ai 20mila cittadini di Carmignano di Brenta, Gazzo Padovano, Grantorto e San Pietro in Gu. Incluso nelle 20 strutture approvate per i fondi del PNRR del territorio padovano, l'edificio vedrà un ulteriore ampliamento a gennaio che permetterà di estendere il servizio ai 4mila abitanti di Fontaniva.
Il direttore dell'Ulss6 Paolo Fortuna ha aperto la cerimonia con i saluti istituzionali e i ringraziamenti alla moltitudine di persone e associazioni che hanno reso possibile la realizzazione della struttura, che amplia il presidio già esistente aumentando i servizi offerti e aprendo agli utenti l'area verde che circonda l'edificio. "La nuova Casa della Comunità offrirà prestazioni sanitarie h24, 7 giorni su 7, con servizi specifici per l'infanzia e gli anziani - spiega Fortuna - creando un ponte tra il progetto originale di un asilo nido e i bisogni di un territorio la cui popolazione continua a invecchiare".
Entrando nello specifico dei servizi offerti, a quelli già presenti si aggiungono un ambulatorio per la Continuità Assistenziale Diurna, il Punto Unico di Accoglienza, uno sportello CUP e altri due ambulatori per il Servizio Età Evolutiva e per la Neuropsichiatria Infantile, quest'ultimo operato da figure specializzate per garantire un servizio a tutto tondo: un neuropsichiatra infantile, uno psicologo, un fisioterapista, un logopedista e un assistente sociale di riferimento. Sarà inoltre presente una sala riunioni messa a disposizione per le associazioni di volontariato locali.
Anche Eric Pasqualon, sindaco di Carmignano di Brenta, è intervenuto: "Si tratta di un'inaugurazione storica che integra la sanità territoriale con una struttura di prossimità, vicina alla popolazione e dalla forte presenza sul territorio. Stiamo parlando di un nuovo approccio alla sanità che mette al centro il cittadino". Il primo cittadino ha ricordato che questo progetto è il punto di arrivo di un progetto intrapreso quasi vent'anni fa, con l'apertura dell'UTAP, l'Unità Territoriale di Assistenza al Territorio, nel 2006. Un altro elemento determinante è stata la grande partecipazione dimostrata da medici e infermieri del territorio, che ha reso possibile implementare servizi specializzati che rappresentano un unicum per la regione, al di fuori dei grandi centri abitati e di ospedali come quello di Borgo Roma a Verona e il Ca' Foncello di Treviso. "Non siamo partiti da zero, - conclude Pasqualon - ma è stata una trasformazione per la quale le fondamenta gettate in passato sono state fondamentali."
L'assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin, ha voluto ripercorrere la strada che ha portato alla nascita della Casa di Comunità: "La pandemia del 2020 ha cambiato il modo in cui viviamo e spazi come questo rispondono all'esigenza di offrire un presidio territoriale che affianca le grandi strutture sanitare con un'esperienza personalizzata a 360 gradi per i cittadini. L'obiettivo era averne 95 sul territorio regionale, ma sfruttando realtà pre-esistenti come quella di Carmignano siamo riusciti a portare questa cifra a 99". Tra gli altri interventi che hanno interessato l'Alta Padovana, l'assessore ha voluto ricordare l'istituzione del corso di infermieristica da poco avviato a Cittadella, che punta a rispondere alla carenza di personale che da anni macchia la nostra rete sanitaria: il nuovo personale specializzato e le Case della Comunità di Carmignano e Vigonza, aperta questa estate, mettono sul piatto nuove risorse fondamentali per offrire un servizio consono alla qualità che da sempre contraddistingue il territorio veneto.
La conferma arriva anche dal senatore Antonio De Poli, presente alla cerimonia: "Strutture come questa permettono di soddisfare i bisogni dei cittadini quando e come sopraggiungono, aiutando a rendere la sanità veneta l'eccellenza che tutti conosciamo".
Nicola Canella
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