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Cucina
22.09.2025 - 15:17
Foto d'archivio
Quando le prime nebbie mattutine vestono le valli e gli strati dorati delle foglie segnano il passaggio delle stagioni, il Veneto si prepara ad uno dei momenti più ricchi e autentici dal punto di vista gastronomico. Frutta, verdura, carni e formaggi ereditano odori antichi e sapori decisi: ecco le eccellenze da non perdere quest’autunno.
Radicchio IGP
È il re delle verdure autunnali. Il Radicchio Rosso di Treviso (precoce e tardivo), il Radicchio Variegato di Castelfranco, quello di Chioggia e di Verona: ognuno con la sua personalità, dal retrogusto amarognolo, perfetto per risotti, torte salate e anche insalate robuste.
Castagne / Marroni
Il Veneto offre alcune tipologie tutelate, come il Marrone di Combai, il Marrone del Monfenera, e il Marrone di San Zeno DOP. Arrostite, bollite, trasformate in marmellate o utilizzate in dessert: le castagne sono il simbolo dei boschi autunnali.
Funghi e sottobosco
I boschi veneti regalano funghi profumati che accompagnano risotti, paste fatte in casa o fritture. Molto apprezzati anche i prodotti derivati nei mercati autunnali.
Zucca
Morbida, dolce, dalla polpa densa e vellutata: la zucca trova spazio in molte ricette autunnali venete, nelle zuppe, nei tortelli, oppure come contorno semplice ma confortante.
Carni, insaccati e salumi tipici
Tra i prodotti tradizionali veneti spiccano la sopressa, il prosciutto locale, carni trasformate e insaccati. Ingredienti che esaltano anche piatti semplici come polenta e insaccati.
Formaggi stagionati
Dal latte di malga alle latterie locali, con stagionature che richiedono freddo e tempo: Asiago, Monte Veronese, formaggi nostrano sono perfetti per taglieri, grattugiate nel risotto o fusi su polenta.
Prodotti da forno, conserve, miele
Con l’arrivo dell’autunno rialzano la voce i prodotti come farine rustiche, pani caserecci, dolci nella tradizione contadina, confetture di frutta autunnale, miele di castagno. Il tutto accompagnato da un buon vino locale.
Oca in onto
Un’eccellenza delle conserve tradizionali venete: l’oca in onto (o “oco in pignatto”) era una preparazione domestica per conservare le carni d’oca, insaporite con erbe aromatiche, utile anche per i mesi più freddi.
L’autunno per il Veneto non è solo una stagione agricola: è un punto di svolta. Le colture entrano in maturazione, la raccolta si intensifica, i boschi offrono risorse spontanee, e le tradizioni legate alla conservazione – come quelle delle carni, dei formaggi, delle conserve – tornano al centro delle tavole. La stagionalità non è solo una questione di gusto, ma anche di cultura: ogni ingrediente porta con sé storie locali, terroir ben definiti, un patrimonio di saperi che spesso rischia di perdersi.
Privilegiare mercati locali e produttori diretti, in modo da gustare prodotti freschi e rispettosi del territorio.
Cercare le indicazioni di IGP, DOP, PAT per essere sicuri della qualità e della tradizione.
Usare tecniche di cottura che esaltano i sapori: brasati, risotti, polente, arrosti, lievitati e conservazioni casalinghe.
Abbinamenti con vini veneti che sposano il carattere robusto o più delicato dei piatti autunnali.
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