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Alloggi popolari, tutto fermo in Veneto: sospesi i bandi in attesa della sentenza d’appello

Erika Baldin (M5S) denuncia lo stallo causato dal ricorso della Regione sul criterio "prima i veneti", già bocciato dalla Consulta

Alloggi popolari, tutto fermo in Veneto: sospesi i bandi in attesa della sentenza d’appello

Foto di repertorio

La Regione Veneto ha deciso di sospendere l’assegnazione degli alloggi pubblici fino alla sentenza d’appello attesa per l’11 novembre. A comunicarlo è la Giunta di Palazzo Balbi, in risposta a un’interrogazione presentata lo scorso gennaio dalla consigliera regionale Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle.

Alla base del blocco vi è il ricorso presentato dalla Regione contro la decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo l’articolo 25 della legge regionale 39/2017. Tale norma prevedeva un criterio premiale basato sulla residenza di lungo corso in Veneto (almeno cinque anni), criterio ritenuto discriminatorio e in contrasto con il principio di uguaglianza sancito dall’art. 3 della Costituzione.

Secondo Baldin, l’attuale situazione avrebbe potuto essere evitata se la Regione avesse dato immediata attuazione all’ordinanza del Tribunale di Padova del 2 gennaio 2025, che già sollevava la questione di legittimità costituzionale. Invece, la Giunta regionale ha scelto di impugnare la sentenza, congelando di fatto le graduatorie e lasciando in sospeso centinaia di richieste di assegnazione.

La consigliera del M5S critica anche l’operato del Comune di Venezia, che l’8 settembre scorso ha pubblicato un nuovo bando di assegnazione, ancora una volta contenente punteggi aggiuntivi basati sulla residenza di lunga durata: quindici anni in città e trenta in regione. Secondo l’Osservatorio Civico OCIO, tali specifiche continuano a violare i principi di equità e rischiano di rendere nullo l’intero bando.

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