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Riqualificazione urbana

Un asilo in una villa veneta: dopo un decennio di abbandono, Villa Fietta a Pieve del Grappa rinasce come polo sociale

Gli Istituti Filippin trasformano la storica villa, che accoglierà laboratori, un asilo, comunità per minori e disabili e un bed and breakfast etico

Villa Fietta a Paderno del Grappa

Villa Fietta a Paderno del Grappa

Dopo anni di silenzio e degrado, Villa Fietta è pronta a tornare protagonista della vita sociale della Pedemontana trevigiana. Gli Istituti Filippin hanno lanciato un progetto ambizioso: trasformare la storica dimora in una vera e propria “cittadella del Terzo Settore”, con spazi per bambini, famiglie, persone con disabilità e giovani in difficoltà.

Il primo passo concreto sarà l’inaugurazione della Scuola dell’Infanzia, che ospiterà circa trenta bambini con tre insegnanti. L’appuntamento ufficiale è sabato 27 settembre, con una giornata di festa aperta alla comunità, laboratori creativi e il taglio del nastro alla presenza del Superiore Generale Fratel Armin Altamirano Luistro. La villa ospiterà inoltre l’“Officina Villa Fietta”, spazio polivalente per incontri, eventi culturali e attività aperte a tutti.

La storia di Villa Fietta affonda radici nel XV secolo, sopravvivendo a terremoti, guerre ed epidemie, fino a diventare sede degli Arditi durante la Prima Guerra Mondiale. Oggi, la dimora si prepara a scrivere un nuovo capitolo: oltre alla scuola e all’officina culturale, il progetto prevede un bed and breakfast etico, spazi verdi, aree sportive e laboratori terapeutici.

Il progetto, coordinato da 593 Studio di Castelfranco Veneto, coinvolge Castel Monte Onlus, Cooperativa Vita e Lavoro e Kikirù Onlus. Tra gli obiettivi principali, la creazione di comunità residenziali per minori in difficoltà e giovani con disturbi dello spettro autistico, oltre a servizi diurni per adulti con disabilità. “Villa Fietta non sarà più un bene dormiente, ma un luogo vivo, inclusivo e generativo – spiega Sileno Rampado, direttore degli Istituti Filippin –. Vogliamo costruire comunità attorno ai bisogni del territorio, dove fragilità e risorse si incontrano.”

Nei prossimi mesi si lavorerà al completamento del B&B e alla valorizzazione degli spazi esterni, mentre a regime sono previsti oltre trenta posti di lavoro a tempo pieno, un impatto concreto anche sul fronte turistico. L’intero progetto punta a diventare un modello replicabile di rigenerazione sociale, dove architettura, educazione e inclusione si fondono per offrire nuove opportunità al territorio veneto.

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